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Gli F-35 americani restano a casa (per ora)

Il Canada ha dubbi sull’acquisto degli aerei F-35 per sostituire la flotta dei CF-18. La decisione di comprare 65 unità del cosiddetto “aereo invisibile” di quinta generazione, fabbricati dalla compagnia americana Lockheed Martin, era stata presa nel 2010. L’investimento totale era di 9mila milioni canadesi, ma il prezzo è salito e adesso la fattura è di circa 45.800 milioni di dollari. E il Canada non ci sta più.

Qualche anno fa l’acquisto dei jet aveva scatenato le polemiche nel Paese nordamericano: l’opposizione criticava la decisione del primo ministro Stephen Harper di non aprire un concorso pubblico per farlo. E avevano dubitato (giustamente) che il costo reale fosse di 9mila milioni di dollari. Per mesi c’è stato il silenzio, nessuno voleva aprire i report sui famosi F-35, fino alla censura in Parlamento del premier e l’annuncio delle elezioni anticipate nel 2011.

Un rapporto indipendente di Kpmg commissionato dal governo canadese ha rivelato che il costo reale degli F-35 sarà di 45.800 milioni di dollari nei 42 anni di utilità. A seguito di questi risultati, il ministro della Difesa, Peter Mackay, e il ministro delle Opere pubbliche, Rona Ambrose, hanno ammesso che il programma deve essere riavviato e che il Canada ci ripenserà. Le alternative all’F-35 sono il super Hornet fabbricato da Boeing e il Typhoon del consorzio europeo Eurofighter.

Ma le regole del mercato non si fermano e gli F-35 troveranno un compratore. Secondo il sito Business Insider, la notizia è positiva per gli Stati Uniti. Il Pentagono avrebbe già firmato un contratto d’acquisto con Lockheed Martin e i piloti avrebbero già iniziato l’addestramento per guidare i preziosi jet. Sembra che Lockheed Martin ha una lista d’attesa di una decina di Paesi che vorrebbero comprare circa 700 jet F-35, conosciuti anche come “Joint strike fighter”. Tra gli acquirenti la Corea del sud, la Norvegia e la Gran Bretagna.

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