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Il bluff fiscale di Berlusconi

“Abrogheremo l’Imu sulla prima casa nel primo consiglio dei ministri”. Lo ha detto Silvio Berlusconi in un’intervista alla tv Class Cnbc.
 La copertura che, ha spiegato l’ex premier, ammonta a 3,8 miliardi “sarà trovata agendo su piccolo aumento delle imposte su lotto e sui nuovi giochi, sulla produzione di birra e alcol etilico, sugli aiuti che si danno in ordine sparso alle imprese e su un piccolo aumento della tassa di imbarco”.
“Ai Comuni – ha assicurato – sarà dato tutto ciò che a loro non verrà” dall’incasso dell’Imu.

Come si può notare, nessun riferimento alla dinamica della spesa pubblica: la copertura di questa manovra “rivoluzionaria”, che ha ormai sostituito l’eliminazione dell’Irap perché siamo ormai in un altro millennio ed i temi vanno opportunamente adeguati, deriverebbe interamente dal lato delle entrate. Ancora nulla sulla abrogazione del bollo auto ma siamo fiduciosi che a giorni ci sarà pure quella, magari finanziata da un aumento della fiscalità sui preservativi, per unire l’utile al dilettevole ed ottenere punti-bonus in altre Sedi, rigorosamente con la maiuscola. Richiamiamo alla vostra attenzione il fatto che, per rimuovere una imposta che grava sulle famiglie (l’Imu), verrebbero colpite le imprese.

Sintesi di un articolo più ampio che si può leggere qui



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