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Il vincitore delle primarie è Bersani, capito Nichi?

Che questa vittoria abbia il profumo di sinistra non c’è dubbio. Ma sul fatto che quel profumo appartenga a Nichi Vendola, Andrea Sarubbi, deputato renziano del Partito Democratico, è scettico.

In una conversazione con Formiche.net il parlamentare che si definisce “metà uomo e metà tweet” ci tiene a chiarire che è Bersani a essersi aggiudicato le primarie: “Mi fa quasi tenerezza vedere il leader di Sel andare in giro a dire che ha vinto lui. Fa parte della tattica politica, certo ma i numeri sono numeri e ci raccontano tutta un’altra storia e cioè che lui si è fermato appena al 15%”.

Nella storia futura del centro-sinistra dove quasi certamente renziani e vendoliani dovranno convivere, Sarubbi dice di fidarsi di Pierluigi Bersani: “Siamo lealmente fedeli a Bersani, non a Vendola. Mi ha fatto sorridere nel suo discorso di ieri quando ha ringraziato i “Marxisti per Tabacci’ insieme a tutti gli altri ma la logica che deve prevalere è quella del “ho vinto io e decido io”.

Bersani detti la linea

Per i renziani, la linea su lavoro, Europa, pensioni dovrà essere quella del segretario del Pd, non quella del leader di Sel: “Come ha ricordato Bersani, il primo obiettivo è quello di non raccontare favole agli italiani – spiega Sarubbi – Quindi dovremo dire loro che i patti con l’Europa non si cambiano, a differenza di quello che dice Vendola”.

Il bilancio delle primarie renziane

Nel rievocare il viaggio di Renzi e i renziani a queste primarie, Sarubbi ricorre a una metafora calcistica: “Ieri il Palermo ha perso 1 o 0 contro l’Inter a San Siro. I bookmaker davano questo risultato come scontato e poco conta se l’Inter l’ha spuntata solo con un autogol dei rosanero. Anche se non c’è stata partita, anche noi l’abbiamo giocata fino in fondo e le cose positive superano quelle negative. Forse è stato commesso qualche errore, come il mettersi contro i volontari del Pd, con il mail bombing– ammette il deputato – ma deriva dal carattere forte di Renzi che o ti piace o lo detesti. Questo è stato la sua debolezza ma anche la forza che gli ha permesso di giungere fino a qui. Il fatto che alla fine il ‘tutti per Bersani’si sia trasformato in ‘tutti contro Renzi’, quasi un referendum sulla sua persona, di certo non ha giocato a suo favore”.

Non lasciare voti a Grillo

Secondo Sarubbi, ora il problema è tenersi i tanti voti conquistati dal Pd con queste primarie: “Potrà accadere che i tanti che hanno votato per Renzi, non vogliano farlo per gli altri e scelgano la ‘rottamazione’ di Beppe Grillo. Il nostro ruolo sarà portare quelle istanze dentro il Pd. Sarà una grande sfida”.



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