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Io sto con Monti. Ma ora ci metta la faccia. Parla Cazzola

Cercare di districarsi tra le mille “giravolte” di Silvio Berlusconi, per dirla con le parole di Pierluigi Bersani, non è impresa facile, neanche per i suoi stessi colleghi di partito. Formiche.net ha provato a farlo con il deputato montiano del Pdl, Giuliano Cazzola, che sulle ultime esternazioni pubbliche del Cav. (“Pronto a un passo indietro se Monti si candida), ha un’opinione ben precisa: “Berlusconi ha capito che parte del partito gli stava sfuggendo di mano e ha tentato di recuperare ma vuole tenere insieme un po’ troppe cose, come il Professore e la Lega che invece è antimontiana da sempre”.

Onorevole, si profila un’imminente scissione per il Pdl?

“E’ difficile rispondere con qualche certezza. La situazione è fluida, il quadro politico non si è ancora stabilizzato. Possono intervenire delle novità, la più importante delle quali sarebbe la discesa in campo diretta di Mario Monti senza delegare a nessuno il ruolo di parlare ed agire a suo nome. Poi, si tratta di vedere quale potrebbe essere la collocazione politica del professore. Come alleato della sinistra come vorrebbero quelli di “Verso la terza repubblica” oppure come fondatore del Ppe in Italia, e quindi in una posizione alternativa alla sinistra? Se questo evento clamoroso non dovesse determinarsi non credo vi saranno scissioni nel Pdl. Anche se tanti come me si allontaneranno dal partito se la campagna elettorale sarà come quella annunciata nelle prime battute. Avverto però i miei colleghi alla cautela. In politica non è una buona medicina dire tutto e il suo contrario nel giro di pochi giorni”.

Da politico esperto come lei, qual è lo scenario più probabile che si profila nel centro-destra per le prossime elezioni politiche?

“Dipenderà molto da come si chiuderanno i vari fronti aperti. Se andrà avanti il progetto Monti, potrebbero confluire nell’iniziativa anche Angelino Alfano e un pezzo del Pdl. Se così non fosse, l’ultima ratio per ricompattare il Pdl sarebbe la candidatura di Berlusconi ma spero che ciò non avvenga”.

Che posizionamento avranno i “Montiani”? Vi avvicinerete all’universo centrista, da sempre sostenitore del Professore?

“Così come è oggi l’universo centrista come lo chiama lei è solo una piccola isoletta. Senza che Monti ci metta la faccia duramente come si fa nelle battaglie politiche, i quattro dell’Apocalisse potranno al massimo imitare la lista Dini degli ultimi anni Novanta o, peggio, l’esperienza di Alleanza democratica nel 1994. Se vuole misurarsi con la politica Monti deve sporcarsi la mani, fare mediazioni, costruirsi un gruppo dirigente, formare delle liste elettorali in grado di raccogliere voti. Deve mettere in conto anche l’eventualità di stare all’opposizione. Se la sentirà?”.

La tradizione socialista la unisce a Renato Brunetta, che però in un’intervista al Corriere della Sera ha rivendicato un ruolo centrale nella presa di posizione contro Monti del Cav. Sodalizio interrotto?

“Tra me e Renato ci sono legami di amicizia che per me, ma credo anche per lui, non sono venuti meno. E non verranno mai meno. Certo, io e lui abbiamo fatto tante cose insieme per almeno 15 anni. Da un anno non la pensiamo più allo stesso modo in politica. Pazienza. Posso solo confermare che quando Brunetta è stato relatore sulla legge di stabilità la nostra collaborazione non è mai venuta meno”.

Lei si ricandiderà nonostante la minaccia “rottamatrice” di Berlusconi?

“Avevo deciso di non ricandidarmi per motivi personali. Ora ho anche una motivazione di carattere politico. Poi sto a vedere che cosa succederà. La partita non è per niente chiusa”.



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