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ItaliaViva e vegeta

Ci sono esperienze che possono costruire un Paese migliore. L’associazione politica e culturale Prima Persona, animata dal vicepresidente del Parlamento europeo Gianni Pittella, ha raccontato oggi al Tempio di Adriano una “ItaliaViva”.

L’incontro è il risultato di un viaggio che ha interessato tutta l’Italia e che vuole mettere in luce gli aspetti positivi di un Paese in crisi. La scorsa estate realtà umane, sociali, imprenditoriali e associative sono state incontrate da Prima Persona durante ventisei tappe. Le storie raccolte sono state presentate alle istituzioni affinché si possano individuare nuovi percorsi ai quali la politica stessa possa ispirarsi.

Un’Italia migliore esiste ed è con degli esempi che bisogna testimoniarlo. Gianni Pittella, intervistato da Formiche.net, sostiene che tra le realtà virtuose incontrate durante questo viaggio vi è il Comune di Capannori, in provincia di Lucca. “È proprio l’esempio di cosa vuol dire democrazia partecipativa – assicura Pittella – le istituzioni qui hanno deciso di prendere una parte del bilancio comunale e affidare ai cittadini la scelta di cosa finanziare con questo denaro. Un vero e proprio bilancio partecipativo. E i cittadini hanno scelto di destinare le risorse alla scuola”.

Pittella ha raccontato questa Italia virtuosa alla presenza del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, al ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, e a quello dell’Istruzione, Francesco Profumo.

“Oggi accendiamo i riflettori sulle realtà virtuose ed eccellenti, meritevoli di farsi conoscere. Le esperienze di chi combatte contro il pizzo in Sicilia. I clochard alla riscossa, un gruppo di senzatetto che per anni sono stati sulla strada e ora sono una cooperativa che gestisce una struttura agrituristica in Toscana – ha raccontato il vicepresidente del Parlamento europeo – Tante esperienze che esistono e che meritano non solo di essere conosciute, ma anche di essere imitate e sostenute dalla classe dirigente di questo Paese. C’è un forte senso di rinnovamento e rinascimento dell’Italia, esso deve partire da queste energie e non diventare uno slogan vuoto attraverso il quale si fa un semplice cambio dirigenziale, che sì è necessario, ma deve tener conto delle energie che sul territorio si sono dimostrate abili, intelligenti e capaci di affrontare la crisi dura che abbiamo vissuto”.

 


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