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Le ragioni (e i misteri) di Bersani in Libia

Il segretario del Pd e candidato premier in pectore ieri è stato a Tripoli. Ha svolto una vera e propria missione internazionale incontrando il capo dello Stato, il ministro della cooperazione e un gruppo di parlamentari donne.

Sarebbe da segnalare che i giornalisti italiani al seguito hanno sentito di fare domande come fossero alla Camera e non in Libia ma i limiti della nostra stampa, soprattutto in politica estera, sono noti.   Anche il cronista parlamentare, teoricamente esperto di diritto pubblico, si sarebbe dovuto porre l’interrogativo sulla ragione per la quale Bersani ha scelto di volare nel Paese che fu di Gheddafi e che ha rapporti economici e finanziari molto rilevanti con l’Italia.

Il segretario del Pd non ha incontrato il suo omologo libico ma ha condotto, ad eccezione della chiacchierata con le deputate, un vero e proprio viaggio d’affari (pubblici, ovviamente).   Il partito democratico votò la contestatissima (poi) ratifica dell’accordo fra Berlusconi e Gheddafi e non si ricordano prese di posizione contro gli investimenti strategici del fondo sovrano libico in aziende come Unicredit e Finmeccanica.

La posizione di Eni e gli appalti che erano stati immaginati a favore di imprese come Impregilo sono oggetto di una riflessione da parte del nuovo establishment libico.

Francesi, tedeschi, persino gli inglesi fanno pressioni per entrare nel business del Paese mediterraneo che proprio attraverso il feeling con Berlusconi (Pisanu e D’Alema prima) aveva sempre lasciato una via preferenziale all’Italia.

Non c’è da dubitare che Bersani abbia fatto bene e in assoluta trasparenza ma resta da capire se agli incontri governativi con il leader della sinistra italiana erano presenti rappresentanti del ministero degli Esteri e/o della presidenza del Consiglio. Quanto dell’organizzazione del viaggio è stata a carico del partito e quanto a carico dell’esecutivo?

E, ancora, perché? Convinti che la politica estera sia un fatto non marginale nelle scelte elettorali e non solo, convinti che il Mediterraneo sia uno dei più importanti dossier politici per questo e per il prossimo governo, è giusto avere la massima chiarezza su questo importante viaggio.



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