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Marchionne analizzato da Cucchiani di Intesa

Fiat Industrial sembra non riuscire ad ingranare la marcia, nonostante la recente fusione con Cnh, società di diritto olandese leader nel settore dei macchinari agricoli e del movimento terra. A decretare il giudizio è Banca Imi, banca d’investimento del gruppo Intesa Sanpaolo capitanato dall’ad Enrico Cucchiani, che in un report illustra le prospettive del gruppo per il 2013.

La raccomandazione degli analisti di Intesa resta fredda, sconsigliando nuovi investimenti sul titolo del gruppo.

“Sulla base dei risultati dei primi nove mesi del 2012 e dei nuovi target 2012, manteniamo una Credit View neutrale su Fiat Industrial”, si legge nel report. Ciò “riflette le nostre attese per un profilo di credito sostanzialmente stabile nel 2012, grazie alla performance positiva di Cnh che dovrebbe compensare la debolezza di Iveco in Europa e America Latina”. In seguito “alla notevole sovra-performance messa a segno da inizio anno – scrivono gli analisi di Banca Imi – confermiamo una raccomandazione Hold sui bond di FI, anche alla luce del fatto che le agenzie hanno escluso un upgrade del rating in territorio investment grade nel breve termine”.

E per Banca Imi le recenti buone performance del gruppo guidato da Sergio Marchionne sono state trainate solo dall’andamento positivo di Cnh. “Nel terzo trimestre del 2012 la performance operativa del gruppo ha continuato a migliorare, con una crescita dei ricavi del 7,9% a 6,3 miliardi di euro e dell’utile operativo del 18,8% a 575 milioni di euro, con un margine migliorato dall’8,3% al 9,1%. Ciò consegue al buon andamento di Cnh (trainato dal settore macchine agricole) che ha compensato il peggioramento di Iveco e Industrial”.

Sulla base del peggioramento del contesto economico europeo, “il gruppo fornirà un aggiornamento dei target 2013-2014 in occasione della presentazione dei risultati del 2012 (gennaio 2013). In particolare, a nostro avviso, il raggiungimento di una PFN industriale a break-even nel 2013 potrebbe essere a rischio”.

Secondo Banca Imi le probabilità di upgrade del rating di FI a un livello investment grade nel 2013, con la conferma della raccomandazione Hold sui bond di FI, sono diminuite a causa dei seguenti fattori:
1) peggioramento del contesto economico europeo che comporterà una probabile revisione al ribasso dei target 2013-2014 (specialmente di Iveco e FPT Industrial), con il target di debito netto industriale a break-even nel 2013 a rischio;
2) esborso finanziario connesso alla fusione con Cnh superiore ai 250 milioni precedentemente preventivati;
3) peggioramento del profilo di credito di Fiat, a causa della responsabilità solidale di FI per il debito di Fiat ex-scissione, sebbene limitata al capitale netto ricevuto in sede di scissione (4,5 miliardi di euro).


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