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S’affolla di ex pdl e di imprenditori delusi dal Cav la zattera di Monti

Continua la corsa a salire sul carro di Monti. I dettagli del movimento si stanno decidendo in un vertice top secret di cui Formiche.net sta fornendo indiscrezioni ma intanto meglio portarsi avanti e convincere chi è alla guida di meritarsi un posto in squadra. O meglio, in Parlamento. Così, la lista dei montiani della prima e dell’ultima ora di cui abbiamo fornito una mappa ieri si allunga ulteriormente.

Il Cavaliere, oltre a sfidare i sondaggi con un tour televisivo a tappe forzate, oggi a Alto adige tv, farebbe bene a occuparsi dei tanti scontenti dentro e fuori dal suo partito.

È stata pubblicata oggi dall’Huffington Post la lettera aperta di Italia Libera a Mario Monti. Dieci deputati ex pidellini, ora in questo nuovo gruppo, manifestano la loro adesione all’Agenda del Professore, elencando tutte le ragioni per cui la loro non sarebbe, per dirla con Pier Ferdinando Casini, una scelta legata “agli opportunismi dell’ultima ora” ma una decisione convinta e meditata.

Nella lettera firmata da Isabella Bertolini, Giorgio Stracquadanio, Gaetano Pecorella, Franco Stradella, Roberto Tortoli, Fabio Gava, Giustina Destro, Roberto Antonione, Angelo Santori, Luciano Sardelli, i parlamentari spiegano: “Noi veniamo dal Pdl. Abbiamo denunciato sin dall’agosto 2011 il fallimento del governo Berlusconi-Tremonti e il mancato rispetto del programma di riforme votato dagli italiani. Siamo stati determinanti nel costringere un riottoso Pdl a sostenere il Suo governo. Abbiamo lavorato sodo per far approvare i provvedimenti e per convincere i nostri elettori che un cambio di metodo e una nuova agenda erano indispensabili. Abbiamo lasciato il Pdl ben prima della Sua iniziativa elettorale, quando è apparsa evidente la deriva populista e antieuropea di quel partito. Ora leggiamo che il contributo che al Suo progetto politico verrebbe dal Pdl si limiterebbe a poche persone, la maggior parte delle quali non ha ancora lasciato formalmente il partito da cui si è distinto in un’unica, per quanto importante, occasione. Sono persone a cui siamo legati da amicizia e stima, ma essi non bastano per attrarre il consenso dei tanti elettori che hanno votato Pdl nel 2008 e che vogliono cambiare”.

E giù accuse al governo che hanno sostenuto: “Urge spiegare agli italiani che la responsabilità di aver portato l’Italia in recessione spetta al governo In cui tutti quei signori rivestivano responsabilità di primissimo piano. E che, con i provvedimenti dell’estate 2011, ha introdotto maggiori tasse per oltre 100 miliardi di euro in un triennio, quasi il doppio del gettito Imu nello stesso periodo.
Una stangata fiscale frutto dell’incapacità di realizzare riforme”.

Anche gli imprenditori sembrano non credere più alle promesse del Cavaliere e preferiscono affidarsi a Monti. Lo ha annunciato Paolo Longobardi, presidente di Unimpresa, l’organizzazione di rappresentanza delle micro, piccole e medie imprese alla quale fanno capo 130mila aziende in tutto il territorio nazionale, che questa mattina ha scritto una lettera al presidente del Consiglio dichiarando la disponibilità a dare un contributo, nell’ambito di un impegno forte della società civile come chiesto dallo stesso Monti, in vista della prossima campagna elettorale.

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