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Monti e Hollande, i due moschettieri sviluppisti

 

Tra formalità e diplomazia, il XXX vertice franco-italiano è diventata un´occasione da non perdere per il premier italiano Mario Monti e il presidente francese, François Hollande, che, nella dichiarazione comune di fine vertice, ribadiscono l’importanza di crescita, equità e politica di bilancio più flessibili. Sarà la presa di posizione sul tema che molti si aspettano o una dichiarazione di retorica? Sta di fatto che dal documento finale traspaiono critiche più o meno indirette alle politiche perseguite dal cancelliere tedesco Angela Merkel e dal premier inglese David Cameron.

“La Francia e l´Italia – si legge nel documento – ricercheranno all´inizio del 2013 un accordo sul quadro finanziario pluriennale che sia al servizio della crescita e dell´occupazione e sia fondato sugli obiettivi di equità, solidarietà ed efficienza nel controllo delle finanze pubbliche”.

Insieme per la flessibilità del bilancio europeo

E lo stimolo alla crescita non può non passare dalla previsione di un bilancio europeo più flessibile. “In proposito, i due Paesi difendono un bilancio che consenta di finanziare le politiche comuni, in primis la Pac e la coesione, aumentando al tempo stesso le risorse destinate alla ricerca, all´innovazione e alle infrastrutture rispetto al periodo attuale. Inoltre Francia e Italia difendono insieme un sistema di risorse più intelligibile e più equo, in particolare mediante una revisione del sistema dei rimborsi e degli sconti”.

Realizzare il patto per l´occupazione

La Francia e l´Italia ribadiscono “la comune volontà di impegnare tutti gli strumenti esistenti a favore della crescita a livello europeo ed esortano a porre in atto in maniera rapida, esauriente e compiuta le misure contenute nel Patto per la crescita e l´occupazione. Il potenziale del mercato interno – insistono Roma e Parigi – deve essere sfruttato appieno al servizio dei cittadini e delle imprese.

L´enfasi industrialista

Ma l´Europa deve altresì rafforzare la base industriale, “in conformità dell´obiettivo di localizzazione in Europa della produzione e degli investimenti. In proposito, Francia e Italia appoggiano la proposta della Commissione che intende stabilire per il 2020 l´obiettivo di realizzare il 20% del Pil nel settore dell’industria”.

L´impulso sviluppista

Francia e Italia sottolineano anche “l´importanza di tenere conto della qualità delle spese pubbliche rispetto alla crescita e dei provvedimenti che è possibile prendere entro il limite dei quadri di bilancio”.

La spinta sulla Tobin Tax

Ma la spinta all´economia reale non dimentica la regolamentazione a livello finanziario. “La Francia e l´Italia condividono inoltre l´obiettivo di adottare rapidamente l´imposta sulle transazioni finanziarie, che sarà messa in atto nell´ambito di una cooperazione rafforzata. Mancando per il momento un accordo in merito a nuove risorse proprie dell´Unione europea, Francia e Italia auspicano che parte delle entrate sia siano destinate a progetti a favore degli investimenti e dell´occupazione a livello europeo”, conclude il documento.

 



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