Caro prof., faccia questo gesto di umiltà, scelga di seguire qualcuno su Twitter. Formiche.net si era permessa ieri di dare questo suggerimento al neo cinguettante Mario Monti. Nel suo nuovo account su Twitter, @SenatoreMonti, non compariva infatti nessun “follower”. Fino a ieri sera. Il Professore bocconiano sembra aver ascoltato il consiglio, decidendo di seguire 18 account sul social network. Già, ma quali? Potrebbero sembrare casuali ma appaiono invece emblematici.
Il senatore a vita ha optato per il “politically correct”: 17 organizzazioni e solo una persona. Tra le prime, ci sono onlus laiche e cattoliche, dalla Caritas italiana ed europea a Save the Children, dalla Croce rossa a Emergency di Gino Strada. Nessun “follower” politico o partitico, neanche i suoi fedeli sostenitori come Pier Ferdinando Casini, assiduo utilizzatore di Twitter, o Gianfranco Fini. Ma dietro ad alcune realtà che ha scelto di seguire Monti ci sono nomi e cognomi. Come Italia Futura di Luca Cordero di Montezemolo, la Comunità di Sant’Egidio fondata da Andrea Riccardi, Rena, l’associazione del braccio destro di Corrado Passera, Alessandro Fusacchia.
Attenzione all’ambiente con il Fai (Fondo Ambiente italiano), ai giovani con il Forum Nazionale dei Giovani, le declinazioni under 30 di Coldiretti e Confindustria, l’associazione Cometa che si occupa dell’educazione dei bambini, alle donne con la 27° ora, il seguitissimo blog in rosa del Corriere della Sera, la fondazione Bellisario che progetta interventi rivolti alle esigenze dell’imprenditoria e del management femminile.
In questo senso bisogna leggere anche l’unica persona che il Professore ha deciso di seguire: Alessandra Servidori, sbarcata su Twitter in contemporanea con Monti e mente della parte “pink” dell’agenda Monti. Sarà lei, attualmente consigliera nazionale di parità ed editorialista, oltre che consorte dell’ex pidiellino Giuliano Cazzola, la testimonial della battaglia per la parità che il premier ha scelto, a fine mandato, di cavalcare.
