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Ora Renzi non torni a fare il sindaco di Firenze

Che accadrà, ora? Davvero Renzi tornerà a fare il militante di partito ed il sindaco di Firenze? Davvero non chiederà posti per i suoi in vista di una tornata elettorale che con alta probabilità si svolgerà col Porcellum?

Se la risposta è affermativa, non si capisce per cosa Renzi abbia gareggiato. Se invece i renziani vorranno adeguata rappresentazione parlamentare, appare molto difficile pensare che il Pd possa sopravvivere nell’assetto attuale, perché Renzi non è compatibile con “questo” Pd, che il sindaco di Firenze vuole strattonare e spostare su posizioni più centriste o forse meno vetero-socialiste, andando a pescare nell’enorme ghiacciaia di voti cosiddetti moderati.

Beninteso, Renzi non era e non è l’uomo della provvidenza, quello che salverà il paese con qualche ricetta magica, peraltro piuttosto ruminata e già sentita. Ma il suo messaggio di cambiamento (ed il modo in cui è stato veicolato, discorso di accettazione della sconfitta incluso) segna una discontinuità che sarebbe opportuno avesse un qualche seguito.

 

Sintesi di un’analisi più ampia che si può leggere qui



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