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Per Renzi (e i renziani) questo è solo l’inizio

La storia di queste primarie ci ha consegnato un leader, il primo nato dopo il 1970, per la prima volta senza logiche di cooptazione. Ne è convinto Mario Adinolfi, deputato Pd da sempre sostenitore di Matteo Renzi, che attraverso Formiche.net manda un messaggio al sindaco uscito sconfitto dal confronto con Pierluigi Bersani: “Voglio dire con affetto a un ragazzo coraggioso che ha sbagliato molto meno di quello che pensa. È stato fin troppo duro con se stesso nel suo discorso. Per la prima volta un leader è salito sul palco per dire che ha perso”.

C’è chi accusa Renzi di essere stato troppo aggressivo nell’ultima parte della campagna elettorale, soprattutto nel contestare le regole o nel denunciare i brogli. E’così?

“La discussione sulla dialettica delle regole aveva ragione di esserci, noi puntavamo ad avere maggiore coinvolgimento di votanti e con quelle regole non è stato possibile. Magari c’è stato qualche errore nei toni ma il tema c’era tutto. Ad ogni modo, ora questa partita è chiusa e bisogna guardare avanti”.

Su Twitter ha scritto “grazie a Renzi il centrosinistra cambia. Aiuteremo Bersani”. In che modo?

“Le nostre proposte sono lì, pronte per ampliare la capacità di consensi del centro-sinistra. Il patrimonio che abbiamo consegnato a Bersani ha un valore aggiunto così prezioso che sicuramente non sarà disperso. Voteremo provvedimenti in Parlamento, condurremo la nostra battaglia sul territorio, faremo sentire la nostra voce”.

La vostra voce non sarà sovrastata da quella di Vendola, sempre più vicino e determinante nelle alleanze per il futuro candidato premier?

“Bersani dovrà fare una sintesi delle diverse anime che hanno partecipato a queste primarie. E sicuramente un elemento preponderante sarà l’innovazione che Renzi rappresenta e di cui non si potrà non tenere conto, Vendola o meno”.

Ma il leader dei renziani resta a Firenze a fare il sindaco?

“Noi nel dna non abbiamo vecchi schemi, non ci interessa il premio di consolazione né formare correnti di palazzo. Come Renzi ha sempre detto, saremo leali e aiuteremo il vincitore. Tenendo bene a mente che queste primarie ci hanno consegnato il primo leader nato dopo il 1970, senza manovre ma con una sana battaglia politica. Pur nella sconfitta, questo è solo l’inizio per Matteo”.



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