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Quando si vota? Le regole e i tempi, dalla crisi alle urne

Il Prefetto di Roma ha fissato la data per le elezioni regionali in Lazio: il 3 e 4 febbraio 2013. Non potrà esserci l’election day con le politiche e le altre regionali (Lombardia e Molise) perchè non ci sono i tempi tecnici. Quando quindi gli italiani potranno recarsi alle urne? Il tema è oggetto degli approfondimenti istituzionali del Capo dello Stato. Ecco quali sono le regole e gli scenari.   Per votare il 10 febbraio, come vorrebbe Berlusconi (e forse anche il Pd), bisognerebbe sciogliere le Camere entro il 29 dicembre. Ma è difficile che ci si arrivi: gli adempimenti parlamentari sono troppi e troppo poco il tempo. Più probabile invece l’election day il 10 marzo (data richiamata nella nota del Quirinale al termine dell’incontro fra il Capo dello Stato, i presidenti delle Camere e il presidente del Consiglio Monti). In questo caso, il Presidente della Repubblica dovrebbe sciogliere le Camere fra il 31 dicembre e il 24 gennaio.   Secondo la legge e la Costituzione, fra scioglimento delle Camere e il voto (fase in cui sono indetti dei comizi elettorali) può intercorrere un periodo non superiore ai 70 giorni e non inferiore ai 45. I contrassegni elettorali vanno quindi depositati entro le ore 16 del 42mo giorno antecedente le elezioni (non prima però del 44mo giorno) mentre le liste con i candidati a Camera e Senato debbono essere consegnate fra il 35mo e il 34mo giorno precedente il voto. Se gli italiani si recheranno alle urne il 10 marzo, i partiti dovranno quindi presentare ufficialmente simboli, alleanze e programmi il 25 gennaio ed i nomi dei candidati il 3 febbraio. Tenendo conto delle feste, i leader politici hanno circa un mese di lavoro per definire tutto. Poi toccherà i cittadini esprimere il loro Giudizio.

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