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Scusa Luca, ma Italia Futura è cristiano-sociale?

Sergio Scalpelli ha letto le dichiarazioni del presidente delle Acli, Andrea Olivero, a Repubblica:

“Bisogna mettere insieme le forze tradizionali del centrosinistra e quelle liberali del cattolicesimo sociale e del mondo dell’impresa”, ha detto Olivero.

“Confidiamo che Bersani sappia disegnare un’ipotesi di alleanza più ampia e in grado di governare le riforme di cui il Paese ha bisogno”, “fornendo ai cittadini una prospettiva prima del voto”, ha aggiunto il presidente delle Acli.

“Dobbiamo unire il centro alla sinistra aggiungendo i cittadini, i movimenti”, ha specificato Olivero, che in rappresentanza delle Acli con Italia Futura ha promosso e sottoscritto il Manifesto Verso la Terza Repubblica presentato lo scorso 17 novembre.

Scalpelli legge, rilegge e medita. Il manager e intellettuale è uno degli animatori di spicco di Italia Futura Lombardia, oltre che firmatario dell’appello a sostegno di Gabriele Albertini come governatore della Lombardia.

Per questo le dichiarazioni di Olivero suscitano in Scalpelli questo dubbio: “Chi ha sbagliato, io ad aderire a Italia Futura oppure Oliviero a firmare con Italia Futura il manifesto Verso la Terza Repubblica?”, si domanda in una conversazione con Formiche.net.

Il manager di Fastweb, già assessore alla Cultura a Milano, intellettuale laico e socialista, non riesce ancora a sciogliere il dilemma. E ripete: “Se si leggono le proposte e le tesi del movimento promosso da Montezemolo che si possono leggere sul sito di Italia Futura a me sembra chiaro che IF sia un movimento liberale e liberista la cui esistenza ha senso se si prefigge di coprire il gigantesco spazio politico che si sta aprendo nel campo liberale e popolare viste le convulsioni del Pdl e la necessità di dare rappresentanza politica all’esperienza e al programma di Monti.” Ma con la firma di Olivero al Manifesto e con le dichiarazioni di oggi a Repubblica, Scalpelli ha un dubbio:“Olivero ha sbagliato ad allearsi con Italia Futura? O ho sbagliato qualcosa io ?”.

La domanda nasce da una constatazione di Scalpelli: “Nei primi anni’70, le Acli hanno smesso di essere un’organizzazione collaterale alla Dc e si sono vieppiù avvicinate organicamente alla sinistra politica. Quindi le dichiarazioni di Olivero sono perfettamente coerenti con la storia e le posizioni delle Acli. Mi chiedo solo a cosa serva Italia Futura se dismette la propria vocazione originaria, quella cioè di rappresentare un’opinione liberale e riformatrice delusa dalle promesse non mantenute del centro destra per diventare un satellitino del Pd”.


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