Uscirà il prossimo anno una fotografia completa e aggiornata sulle maggiori confederazioni delle imprese: iscritti, tipologie di aziende, densità associativa, distribuzione geografica. Una fotografia che mostrerà evoluzioni e involuzioni in particolare di Confindustria e Rete Imprese Italia. Le due maggiori confederazioni sono infatti state scandagliate da una ricerca curata dal sociologo Paolo Feltrin che sarà pubblicata da un volume del Mulino.
L’analisi darà innanzitutto qualche numero complessivo. Confindustria, ora presieduta da Giorgio Squinzi, rappresenta circa il 30% delle aziende sotto i 50 dipendenti e il 71,8% di quelle sopra i 50 dipendenti, con un tasso complessivo pari al 32,1%. Invece Rete Imprese Italia presieduta da Giorgio Guerrini (che riunisce Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna e Casartigiani) copre almeno il 37,5% dell’artigianato e il 21,6% del commercio.
Il dato dei commercianti – si legge nelle bozze del saggio che sarà pubblicato il prossimo anno – “è l’unico che si smarca dagli altri e può essere spiegato da due fattori; da una parte si è verificato un forte calo nelle iscrizioni alla Confcommercio che prosegue ormai da molti anni (dai 265 mila abbinamenti Inps del 2002 ai 196 mila del 2012) e, dall’altra, molte imprese del settore si sono orientate verso altre organizzazioni di rappresentanza tra cui Confindustria”. Risultati non proprio confortanti in particolare per la Confcommercio presieduta da Carlo Sangalli.