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Tempo scaduto sulla legge elettorale

Time over. Vincenzo Lippolis, professore di diritto pubblico comparato dell’Università Luspio di Roma, ha poche speranze sull’esito del percorso della legge elettorale in discussione alla Camera: “E’ difficile seguire tutti i passaggi in cui si sono succedute nuove bozze e proposte, ma la mia impressione è che si siano esauriti tutti i tempi per ogni riforma. Lo si saprà per certo entro la fine di questa settimana ma prevedo che rimanga questa legge elettorale”.

Secondo il costituzionalista, gli aspetti che avrebbero dovuto essere corretti sono invece almeno due: “Manca una soglia per ottenere il premio di maggioranza, fondamentale per la governabilità, e le liste bloccate attuali sono troppo lunghe. L’elettore finisce per non sapere chi il suo voto contribuisce ad eleggere, al di là dei capilista”, spiega l’esperto. Lippolis da tempo è favorevole alla modifica del sistema elettorale adattandolo a quello tedesco e cioè un modello di tipo proporzionale con soglie di sbarramento per evitare la frammentazione e un mix di collegi uninominali e liste bloccate corte: “Ciò consentirebbe agli elettori di fare una scelta non solo sui partiti ma anche sui candidati”.

Non solo la legge elettorale ma anche i tempi per andare alle urne sono nelle mani dei politici: “Da costituzionalista, non ci sono indicazioni da dare. Fare politiche e regionali insieme a febbraio con un election day o suddividerle in due date diverse è una decisione politica. Restano fermi alcuni punti come la sentenza del Consiglio di Stato rispetto al Lazio (che ha respinto il ricorso della governatrice Renata Polverini contro la sentenza del Tar, prevedendo quindi il voto entro metà gennaio, ndr) e la scadenza naturale della Legislatura per il Parlamento. Sciogliere le Camere anticipatamente solo per accorpare le politiche alle regionali sarebbe una forzatura”. Passando in rassegna pro e contro dell’accorpamento in un unico giorno di regionali e politiche, Lippolis fa notare che “in questo modo il risparmio per lo Stato è notevole (100 milioni di euro secondo Pdl e Lega Nord) e l’election day consente un orientamento unico complessivo del corpo elettorale. Questo dall’altro verso può anche essere giudicato negativamente perché i due voti si influenzeranno in maniera reciproca e siccome le Regioni sono degli enti distinti dallo Stato ciò non sarebbe giusto”.



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