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Alemanno, Gentiloni, Gasbarra, Croppi e ora anche Sassoli: che ressa per il Campidoglio…

Accelera la corsa per il Campidoglio. Oltre al sindaco uscente Gianni Alemanno, diventa ufficiale la candidatura dell’ex assessore alla Cultura, Umberto Croppi. L’esponente di Futuro e Libertà lunedì lancerà il comitato “Cominciamo da Roma” a sostegno della sua candidatura. “Un manifesto che marca il suo carattere trasversale e la spinta a proporre una candidatura fuori dagli schemi tradizionali che potrebbe essere sostenuta da più liste civiche”, si legge in un avviso diramato dall’ex assessore alemanniano poi passato al movimento finiano.

A sinistra invece la situazione è ancora piuttosto incerta. Al momento lo scenario più probabile vedrebbe la candidatura dell’ex presidente della Provincia di Roma ed esponente del Pd, Enrico Gasbarra, appoggiato al primo turno solo da Sel. I renziani possono contare sul nome di Paolo Gentiloni. Ieri intanto ha formalizzato la sua candidatura per le primarie l’europarlamentare David Sassoli, anche se la consultazione, prevista per il 20 gennaio, potrebbe slittare dopo le elezioni nazionali e in una data più vicina alle elezioni comunali. L’Udc invece candiderebbe Alessandro Onorato, come auspicato anche pubblicamente da Pier Ferdinando Casini.

Tra i nomi per la corsa al Comune di Roma, è circolato anche quello dell’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti. E’ stato l’editore e costruttore Francesco Gaetano Caltagirone, in un’intervista rilasciata al Financial Times, a lanciare l’idea di una candidatura dell’amministratore delegato delle Fs. “Abbiamo bisogno di fermare il declino – dice Caltagirone – Roma non merita questo. La città ha bisogno di ordine e disciplina, abbiamo bisogno di un nuovo Monti, di qualcuno fuori dalla politica, di un sindaco che fa cose che non sono popolari”. Nel 2008, Caltagirone appoggiò Alemanno nelle elezioni a sindaco di Roma. “La capitale era stata governata male durante la giunta di centrosinistra”, disse all’epoca l’imprenditore. Alemanno è stato eletto “ma purtroppo – afferma ora – il cambiamento non è arrivato”.



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