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A Siena, il problema non è il controllo ma la moralità pubblica

A Siena il dito è puntato sul controllo della fondazione MPS da parte di Comune e Provincia. E’ evidente che i toni sono quelli della compagna elettorale. Ma il messaggio va oltre ed è destinato a rimanere: l’economia non può essere sottoposta alla politica. Il controllo pubblico sarebbe contro natura, distorcerebbe le naturali dinamiche dell’impresa. Sarà, ma non mi sembra che la gestione da parte dei privati sia, di per sé, sufficiente a garantire la correttezza e profittevolezza dell’attività di impresa.

La cronache dei giornali sono piene di abusi compiuti da manager privati avidi e senza scrupoli. Il problema non è tanto chi gestisce una impresa ma come la gestisce. In Gran Bretagna, in Francia, in Germania numerose società sono rette da manager nominati dal socio pubblico. Si tratta di manager scelti sulla base della loro professionalità, che mai la metterebbero a repentaglio per favorire chi li ha nominati. >In Gran Bretagna, in Francia, in Germania il politico che nomina un manager in una società pubblica non si attende altro ritorno che quello derivante dai successi imprenditoriali. Il politico è chiamato a rispondere agli elettori delle nomine che effettua, per cui ha tutto l’interesse a nominare persone capaci e a metterle in condizione di ben lavorare.

E’ inutile che mi soffermi su cosa accade in Italia, sulle aspettative dei politici e su cosa si attendono gli elettori dei politici al potere. La questione è morale, solo morale (quando avremo il coraggio di riconoscere che quello della purezza della società civile è solo un mito e che il malaffare della politica è espressione di quello della società civile?) aml


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