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Ama il prossimo tuo come te stesso

E’ il comandamento che ci lascia Gesù e che aggiungeva, agli altri comandamenti, qualcosa di essenziale. “Ama il prossimo tuo” ma quanto? “Come ami te stesso”. Ma tu sei certo di amarti? E quanto ti ami? In che modo ti ami?

Comincia a pensare a come passi la giornata, sei certo di fare qualcosa che ti faccia crescere, magari solo di un centimetro nella stima che hai di te stesso? E nella stima che gli altri hanno di te?
Io che vi scrivo, sono un uomo che ha più di 80 anni, ma ogni mattina, quando mi sveglio, ringrazio Dio che mi ha fatto aprire gli occhi in un mondo che sarà pieno di brutture, ma che io, invece, sono convinto che abbia tante cose belle da vivere e da godere. Il tempo che ancora mi rimane è prezioso, non debbo perdere nemmeno un minuto nel cercare di vederle.

Ma, da giovane, quante volte ho sprecato il mio tempo in passatempi inutili, poi ho cominciato a capire un insegnamento di mio padre, me lo ha detto in latino:“nulla dies sine linea” e io (avevo appena fatta la Prima Comunione a 9 anni e non sapevo il latino) ho chiesto a mio padre di tradurmelo e mio padre me lo ha tradotto così: “fai qualcosa di buono ogni giorno”. Poi mi ha incoraggiato così a leggere, a cercare di capire, a studiare cosa i filosofi (che non erano tutti dei perditempo) avevano insegnato. E mi ha citato l’unico filosofo di cui non si conoscevano le opere (non aveva scritto mai un rigo, ma aveva insegnato a tanti altri a pensare).Era uno sgorbio umano, così lo descrivono, ma aveva scoperto la più grande verità, dicendo: “so di non sapere”. Si chiamava Socrate.

Poi mio padre ha continuato facendomi un esempio: “tu, adesso, sei un soldo di cacio, vedi solo una piccola parte del mondo. Ma se salissi di qualche metro vedresti molte più cose; se salissi sulla cupola di San Pietro, vedresti le montagne che sono intorno a Roma, vedresti tutta Roma ai tuoi piedi, questo è il paragone che ti faccio: più tu cercherai le cose da imparare, più ti accorgerai che le cose ancora da imparare sono tante, quello è il lato più bello della vita, essere curiosi di conoscere, di capire. Il vero stimolo a crescere è imparare che non è mai troppo tardi per capire e per conoscere.”

Ritorniamo a “ama il prossimo tuo come te stesso” se io amo me stesso,forse cercherò di migliorarmi, ma cercherò pure di aiutare il mio prossimo a migliorare, senza voler strafare, di aiutarlo se ha difficoltà, come cerco di aiutarmi se ne ho io. Ama di più te stesso e vedrai quanto ti fa migliorare il cercare di aiutare gli altri. E non smettere mai di cercare di salire, di capire, di conoscere; vedrai che questo ti aiuterà a capire il prossimo tuo; e la grandezza di Dio, e la bellezza di quel comandamento di amore.

Non essere egoista. Io ho da poco perduto una donna che ho amato per quasi 60 anni, l’amore è una molla nella vita che ti rende migliore, ma soprattutto ti da un’immensa dolcezza. Ma quella donna, che mi amava più di quanto amasse se stessa, ha insegnato ai nostri quattro figli ad amarmi senza riserve. Io godo adesso dell’amore che lei ha insegnato ai miei figli a donarmi. E questo aiuta tanto nella vita. E’ un privilegio che non capita a tutti, essere amati tanto. Anche questo si può leggere come conferma che quel comandamento di amore è un comandamento di grandissima bellezza.

 



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