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Apple sbarca in Cina a rate

Il più grande mercato al mondo di smartphone vale anche a rate e Apple dà il via libera ai consumatori cinesi, che potranno comprare i suoi prodotti con soluzioni di pagamento diversificate. La mossa, secondo quanto riportato dal Financial Times, dovrebbe stimolare le vendite di smartphone in Cina, dove la casa di Cupertino sta perdendo terreno a causa della concorrenza dei brand più economici.

I dettagli del piano di rateizzazione

I clienti in Cina che comprano prodotto con un costo superiore ai 48 dollari dallo store online Apple possono quindi ora pagare fino a 12 rate mensili a interessi zero.

Il servizio, che viene offerto ai possessori di carta di credito della China Merchant Bank, permette pagamenti in 18 rate ad un tasso d’interesse del 6,5%, e dell’8,5% per gli acquisti da 24 rate.

La strategia cinese di Apple

Apple ha deciso strategie di mercato simili in altri Paesi ma la versione cinese offre un prezzo di partenza più basso per il pagamento a rate e permette percorsi di finanziamento più lunghi nel tempo rispetto alle previsioni statunitensi, offerte in cooperazione con Barclays.

Il nuovo servizio renderà i prodotti Apple più abbordabili in una fase in cui la domanda di smartphone in Cina diventa sempre più forte, trainata dai clienti con reddito più basso che hanno permesso il successo delle case cinesi.

Nonostante i media abbiano parlato del lancio di una versione più economica di iPhone, dal costo inferiore ai 100 dollari, la direzione di Apple ha spiegato che il futuro della casa non sarà rappresentato da prodotti più economici. Ma la novità della rateizzazione potrebbe attrarre quella fascia di clienti che altrimenti non si sarebbe potuta permettere un prodotto Apple.

La fetta di mercato di Apple in Cina

I produttori nazionali, tra cui svettano Lenovo, Huawei, Zte, Coolpad e Gionee, rappresentano una fetta di mercato pari alla metà del totale delle vendite di smartphone del Paese nel 2012.
Apple è crollata nel terzo trimestre al sesto posto nelle classifiche per unità vendute. Un calo che secondo gli analisti dipende dall’assenza di prodotti della casa di Cupertino nelle fasce medio-basse di prezzo.

I ricavi della Mezza Mela nella “Grande Cina”, che comprende anche Hong Kong e Taiwan, sono aumentati dell’83%, toccando quota 22,8 miliardi di dollari nell’esercizio fiscale chiusosi a settembre 2012, un tasso di crescita più basso di quello del 2011 ma di sicuro più forte della crescita del 46% avuta nel mercato Usa.


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