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Le fantascientifiche teorie di Berlusconi

“Sarebbe stato meglio, ci saremmo sottratti all’applicazione della ricetta dell’austerità che ci ha fatto così male. Il governo Monti ci lascia in una situazione drammatica, nessun indicatore economico ha il segno positivo. Sarebbe stato molto meglio non avere il governo tecnico, noi allora sbagliando ritenemmo che andare alle elezioni avrebbe fatto precipitare il Paese”. Disse Silvio Berlusconi a Radio Radio a proposito della decisione di appoggiare il governo Monti invece di andare al voto. Come avere gambe cortissime e fare balzi da triplista dopato. Salvo finire a schiantarsi contro un muro fatto di realtà.

Dove sta scritto che l’immediata celebrazione di elezioni, un anno fa, avrebbe avuto come esito la fine dell’austerità per il nostro Paese? Perché Berlusconi non lo chiede a Mariano Rajoy, uscito trionfante dal supremo lavacro democratico, giusto in tempo per farsi cacciare a forza in gola le sue mirabolanti promesse elettorali ed attuare religiosamente quanto richiesto dalla Commissione Ue, con l’unica licenza di poter andare in televisione a dichiarare che la Spagna è un paese orgogliosamente sovrano, almeno nel sonno?

E a parte ciò, Berlusconi ricorda che è stato il suo governo ad avere firmato con la Ue il pareggio di bilancio già al 2013, nel disperato tentativo di rendersi credibile? E sa che, così facendo, ha messo il cappio al collo al Paese e legato le mani a Monti, messo di fronte ad una drammatica emergenza esistenziale? Non era forse quello, il momento in cui dire basta a Merkel ed all’Europa, e come minimo negoziare il pareggio di bilancio al 2014 o 2015? Berlusconi e l’umanista ottocentesco Tremonti sono stati coartati? Ricattati? Con che argomentazioni? Perché non hanno denunciato subito quell’assalto alla sovranità nazionale, magari chiedendo l’intervento degli americani o dell’amico Putin?

(sintesi di un commento più ampio che si può leggere qui)

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