I quotidiani più vicini al centro destra stimmatizzano i legami tra Pd e Mps, ma il capo del centrodestra non è per nulla astioso nei confronti della banca senese fino a poco tempo fa presieduta da Giuseppe Mussari, che questa settimana si è dimesso dalla presidenza dell’Abi dopo le rivelazioni del Fatto Quotidiano.
Ma in verità non tutti sono rimasti stupiti della linea soft di Silvio Berlusconi sul caso del Monte dei Paschi di Siena. Perché qualcuno già nei giorni scorsi, quando dalle pagine del Fatto cominciavano a emergere le prime indiscrezioni giornalistiche, gli aveva suggerito di cavalcare la vicenda. Micidiale la combinazione delle parole chiave: banchieri, governo, sinistra, Imu. Tre ingredienti perfetti da giocarsi in campagna elettorale. Eppure il Cavaliere aveva reagito mostrando una sorta di disinteresse.
Un atteggiamento, quello dell’ex premier, che si è appalesato in maniera ancora più evidente ieri che pure sotto i riflettori sono finiti non solo l’allora dirigenza dell’istituto, rea di aver tenuto nascoste le perdite dovute ad operazioni su derivati, ma anche la questione della vigilanza (leggi Bankitalia), il rapporto tra la banca e i democratici, per non parlare del prestito fornito dal governo che consta di una cifra praticamente pari a quella ricavata dal gettito della prima rata dell’Imu.
Argomento quest’ultimo che è stato abbondantemente cavalcato dalle forze politiche, in primis dal Pdl e da Giulio Tremonti, che peraltro ha firmato la prima serie di bond emessi da Mps e acquistati ad hoc dal Tesoro (senza ricordare le interviste filo-tremontiane rilasciate in passato da Mussari). Il segretario del Pdl, Angelino Alfano, ha addirittura invocato l’istituzione di una commissione d’inchiesta ad hoc.
E il Cavaliere? Tutt’altro registro. Non solo non fa polemica ma arriva persino a sostenere che se entità del prestito e ricavi della tassa sulla casa sono così similari è solo per pura “coincidenza”.
Per non dire della linea che tiene sul merito della vicenda. “Non voglio espormi – ha detto ieri in un’intervista a Radiodue – dando un giudizio su qualcosa che non conoscono bene”. Perché? Perché, dice candidamente, è una banca a cui “voglio bene” che gli concesse mutui ai tempi della creazione di Milano 2 e Milano 3.
E sarebbe proprio nei rapporti economici tra il Cavaliere e la banca senese che andrebbero rintracciate le ragioni di una linea così buonista. Berlusconi – viene spiegato – è tra i primi correntisti di Mps. E alla stessa banca – come si evince facimente da articoli pubblicati in passato – risalgono i conti correnti usati per pagare le olgettine.
E c’è chi ricorda anche i buoni rapporti che sono sempre intercorsi tra i vertici dell’istituto senese e Denis Verdini, toscano, uomo forte del Pdl e di fiducia del Cavaliere di Arcore.
Comunque, ai microfoni del Gr, ha poi ribadito: “Non voglio intervenire su questa vicenda” del Monte dei paschi di Siena, “già il mio movimento, con il segretario Alfano, ha espresso un parere”, “lascio a lui e agli altri le critiche che sono doverose”.