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Bill Gates si confessa: non ho paura di essere dimenticato

Non ha paura dell’oblio, ma vuole fare del bene. Bill Gates da anni impegnato nella campagna per eliminare la poliomielite dal mondo insieme alla moglie racconta il lavoro della loro fondazione con qualche sorpresa. “Non sento il bisogno di essere ricordato dopo la morte. Mia moglie ed io abbiamo deciso di spendere nei prossimi 20 anni tutti i soldi della fondazione, non vogliamo creare una cosa perpetua ma agire quando c’è bisogno”.

Dal 1988 i casi di polio sono calati di oltre il 99%. Dai 350 mila bambini infetti si è passati ai 700 del 2011, ai 140 del 2012. La mancanza di fondi potrebbe far deragliare l’intero programma e circa 200.000 bambini all’anno potrebbero rimanere paralizzati.

“Nessuna delle persone che è a rischio di polio conosce il mio nome e neppure dovrebbe. Perchè queste persone ogni giorno affrontano delle difficoltà enormi per sopravvivere e quindi noi dobbiamo impegnarci per debellare la malattia e poi non parlarne più”.

Ci sono soltanto tre Paesi, ha spiegato il fondatore di Microsoft, dove la poliomielite non è stata ancora sradicata: Pakistan, Afghanistan e Nigeria. Ma la Polio non è l’unica malattia che il magnate dell’informatica vuole debellare nell’arco della sua vita, il prossimo obiettivo e la malaria.

(immagini AFP)



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