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Cari montiani, giù le mani da Crozza

Crozza nel Paese delle Meraviglie è uno dei programmi televisivi dell’anno. Il comico di La7 è riuscito in un format godibilissimo in cui la satira è pungente senza mai cadere nel trash. Sinora Crozza non ha risparmiato nessuno nelle sue gag, da Beppe Grillo al presidente Napolitano. Il “povero” Berlusconi è stato certamente il bersaglio più facile, e più colpito. Ma anche Bersani e Casini non hanno avuto sconti.

Così, nell’ultima puntata di venerdì scorso, a essere punti sono stati Maroni e Monti. Ora, non conosciamo le reazioni private di tutti i leader politici presi di mira dai comici italiani ma abbiamo colto senza troppi veli l’irritazione del premier e dei suoi accoliti della lista civica.

Sono sdegnati, anzi arrabbiatissimi, per la caricatura che di loro ha fatto Maurizio Crozza. Non essendo previsto nel Codice Bondi il reato di lesa maestà e non avendo il popolo italiano incoronato né Monti né i suoi intrepidi candidati, forse sarebbe bene prendersi un po’ meno sul serio e sorridere un po’.

Solo pochi mesi fa eravamo condannati al rigore più inflessibile, ora grazie ai guru americani ci viene concessa persino la speranza che il professore bocconiano possa ridurci le tasse. Ancora un altro sforzo, gentile prof: ci liberalizzi la risata, per favore!

Neppure Berlusconi si è mai permesso di reagire così alle intemerate ben peggiori che pure gli vengono fatte. Il Cav. lo sa: una risata può seppellire tutti. Anche i più austeri.

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