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Risultati raggiunti e prossimi obiettivi in stile green economy per l’Italia

Di seguito pubblichiamo il saluto del ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, per la presentazione del rapporto “Ambiente, inquinamento e green economy”.

La Green Economy è già oggi una presenza strategica, dinamica e decisiva, per la crescita del nostro Paese.

Una realtà che è stata metabolizzata dall’opinione pubblica che, come rileva il rapporto Ipr Marketing, ritiene con percentuali superiori al 70% che l’economia verde è una grande opportunità di sviluppo e non un vincolo, e che farà crescere i posti di lavoro soprattutto per i giovani. Una percezione che affianca una elevata sensibilità per gli interventi che vanno messi in atto per la difesa dell’inquinamento, per l’efficienza energetica e per la valorizzazione delle fonti rinnovabili.

La  “Green Italy” conta già oggi almeno 360.000 imprese, il 25% del totale  investe in tecnologie e  sistemi “verdi”,  capaci di  ridurre il consumo di risorse naturali ed energetiche assicurando nello stesso tempo la crescita di valore aggiunto. Inoltre quasi il 40% dei nuovi occupati sono legati agli investimenti verdi, mentre il 35% delle imprese che investono in tecnologie e in sistemi “green” ha una presenza significativa nei mercati internazionali  contro meno del 25% dell’insieme di tutte le imprese.

Questi dati devono essere considerati un riferimento per le strategie e le politiche della crescita del nostro paese.

La green economy italiana è già oggi caratterizzata da molti casi di successo internazionale  con l’offerta  nel  mercato globale di tecnologie e sistemi che corrispondono a queste “linee di forza”, da parte di piccole e medie imprese dinamiche e  capaci di esportare oltre l’80% dei loro prodotti.

Il governo Monti, pur nei limiti delle politiche di bilancio, ha aperto “finestre” positive. Ma non basta.

E’ necessario riconoscere in modo deciso il ruolo della “green economy” italiana per la crescita, avendo presente che i sistemi incentivanti devono avere  come obiettivo primario la crescita della competitività delle imprese nel mercato globale.

Occorre individuare nuove misure per favorire le imprese della green economy italiana, soprattutto attraverso la detassazione, avendo chiaro che la riduzione temporanea delle entrate fiscali per effetto del credito di imposta va confrontata con i maggiori vantaggi derivanti dalla occupazione aggiuntiva e  dall’aumento dei fatturati delle imprese. Vantaggi che vanno aggiunti al saldo positivo per il nostro ambiente.

Corrado Clini

 


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