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Costa Concordia un anno dopo: il ricordo di chi vive al Giglio

Costa Concordia, un anno dopo. Ecco cosa rimane della nave da crociera naufragata il 13 gennaio 2012 davanti all’isola del Giglio, in Toscana. Il gigante è ancora lì, ribaltato di quasi 90 gradi sul fianco destro e adagiato sul fondale di fronte al porto dell’isola. Intorno, le gru e la chiatta di servizio del consorzio italo-americano Titan-Micoperi che sta lavorando al recupero. Un’operazione lenta e difficile, come sottolinea il sindaco del Giglio, Sergio Ortelli: “Non può prescindere dagli imprevisti che ancora oggi temo che ci siano e che portino ancora più in là la rimozione. In tutti i sensi l’auspicio che faccio è che la nave venga riportata via entro fine anno”.

In paese, intanto, è ancora vivo il ricordo degli sguardi e della disperazione dei naufraghi man mano che arrivavano sull’isola. Molti di essi, ricorda il parroco, Lorenzo Pasquotti, vennero accolti in chiesa dove ancora sono conservati alcuni oggetti che riportano a quella tragica notte: “Rimane – dice – Tutta questa gente che occupava la chiesa, questa presenza multietnica e poi nei giorni dopo quelli che non c’erano.”

Le vittime accertate furono 30, due sono ancora disperse. Il frammento dello scoglio che causò la falla, intanto, verrà rimesso a posto come spiegato il vicesindaco-eroe Mario Pellegrini che la notte del naufragio salì sulla nave per prestare i primi soccorsi ai passeggeri: “Lo scoglio viene rimesso in mare – dice – per la motivazione che l’isola vuole continuare a essere quello che era prima. Una bella isola per i villeggianti, con il mare pulito, la gente che si diverte che viene qua noel divertimento, non nella tragedia”.

(Immagini Afp)



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