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La fotomania di Pizzi per il D’Alema “Controcorrente”

Un sì alla politica e un no all’antipolitica. Sono queste le risposte di Massimo D’Alema, alla presentazione ieri al Campidioglio del suo libro “Controcorrente” (Laterza), a cura di Peppino Caldarola, ex direttore dell’Unità. Da Gianni Letta a Gianni De Gennaro, da Cesare Geronzi a Michele Vietti, tanti gli ospiti influenti presenti all’evento, come documentato per Formiche.net da Umberto Pizzi.

“Ci sono gli appunti per le mie memorie – ha scherzato il presidente del Copasir ed ex presidente del Consiglio – ma solo una traccia, magari per quando sarà il momento”. Perché ad abbandonare la politica, D’Alema proprio non ci pensa: “La decisione di non candidarmi alle elezioni è stata presa per assumere una posizione dalla quale fosse possibile riprendere l’attività politica. Non è stata una rinuncia ma una mossa del cavallo”.

“Sarebbe stato penoso – ha detto ancora D’Alema – stare a giustificare in questi giorni la mia candidatura, invece non averlo fatto mi consente di riprendere la parola liberamente”.

Ciò che invece l’ex premier rifiuta è l’antipolitica che a suo parere caratterizza la salita in politica di Mario Monti: “Non mi piace la retorica sul fatto che destra e sinistra non esistono più” e nemmeno la “forte impronta antipolitica che caratterizza tutta l’operazione Monti”, ha scritto in un capitolo aggiuntivo, anticipato dall’Unità, del libro-intervista di Caldarola.

D’Alema ribadisce di avere “stima” di Monti ma ci sono “alcuni aspetti della sua operazione che rischiano di rendere difficile il cammino dopo le elezioni e la necessaria ricerca di una forma di collaborazione, che continuo a ritenere indispensabile, tra progressisti e moderati”.


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