Nell’era di Internet l’accesso all’informazione è radicalmente cambiato: vale ancora l’esigenza di ottenere notizie e approfondimenti, ma il futuro del giornalismo appare sempre più legato all’online.
In Italia la diffusione di iPad & co. ha permesso alle grandi testate di proporre informazione di qualità e approfondimenti sui tablet dietro abbonamento: l’esperimento, pur se agli inizi, sta andando bene, perché cattura un pubblico di lettori colti ed esigenti.
All’estero, il Newsweek ha pubblicato il suo ultimo numero su carta il 31 dicembre 2012: da quest’anno il settimanale è solo digitale, prima grande testata internazionale ad avviarsi con decisione su questa strada. Il nuovo Newsweek è un’edizione unica per tutto il mondo e a pagamento.
Una scommessa coraggiosa, ma che trae forza da esempi di successo. Il New York Times ha quasi 600mila abbonati online. La modernità della sua proposta, coma illustra un articolo del sito italiano dailystorm, sta nel riconoscimento del contributo dei social media: i pezzi del NYT cui si arriva tramite i collegamenti ipertestuali da Facebook e Twitter, motori di ricerca, blog e simili non vengono conteggiati nel massimale mensile di articoli inclusi nell’abbonamento, in modo da incoraggiare gli utenti a condividere liberamente i contenuti online della testata newyorkese, favorire la circolazione del brand e catturare nuovi lettori.
Internet viene così efficacemente associato al concetto di hyperlinking, il collegamento tra luoghi virtuali che permette di toccare qualunque nodo della Rete; video, foto, smentite, approfondimenti, articoli di archivio, commenti degli utenti, likes, tweets regalano nuova linfa al giornalismo.