Elikia è il primo smartphone sviluppato in Africa, ideato dal 27enne congolese Verone Mankou. lI successo potrebbe arrivare anche senza gli accordi con le compagnie telefoniche.
Gli equilibri, le relazioni interpersonali, gli appuntamenti, tutto oggigiorno viene gestito e condiviso mediante apparecchiature mobili. Possedere uno smartphone e una connessione internet sono elementi fondamentali per la quotidianità di ognuno di noi. Così scegliere modelli e tariffe appropriate acquista importanza cruciale persino per garantirsi una qualità di vita dignitosa. Attraverso il web è possibile mettere le tariffe per cellulari più convenienti a confronto e riuscire così anche a decurtare le spese mensili, il che non guasta di certo. Ciò che non credevamo possibile è che uno smartphone potesse spostare gli equilibri economici di un’intera nazione. È esattamente quello che si augurano in uno Stato del centro Africa.
Si chiama Elikia, speranza in congolese, non è una persona, bensì uno degli ultimi telefoni cellulari prodotti nel mondo. Per l’esattezza, è il primo smartphone concepito in Africa. Il papà è Verone Mankou, che con la sua azienda VMK ha investito circa 90 mila euro per realizzare l’ambizioso progetto. Il Congo è al 122simo posto al mondo per PIL nominale secondo il Fondo Monetario Internazionale, fattore che rende ancora più significativa tale innovazione. Elikia, tuttavia, non sarà fabbricato nel suo paese “natale”, ma in Cina.
Una scelta, come spiegato dallo stesso Mankou, dovuta a chiari motivi economici: secondo il creatore di Elikia, infatti, produrre lo smartphone in Congo sarebbe costato ben 3 milioni di dollari. Il costo di realizzazione doveva invece essere necessariamente più contenuto, considerando che il suo prezzo di mercato sarà pari a 130 euro. Per l’esattezza, gli utenti dell’Africa centro-occidentale potranno acquistarlo, senza contratto, per 85mila franchi CFA, grazie alle compagnie telefoniche locali Airtel, MTN e Warid. Non sembra, comunque, un prezzo eccessivamente “popolare”, ma lo stesso imprenditore congolese ha ricordato come in Africa non sia molto diffusa la pratica delle sovvenzioni degli operatori telefonici, che in Europa e Stati Uniti mitigano i prezzi del mercato degli smartphone.
Dotato di uno spessore di 11,2 millimetri e di un peso di 150 grammi, Elikia vanta uno schermo da 3,5 pollici (480 x 320 pixel), un chip con frequenza di 650 MHz e 512 MB di memoria. Lo smartphone congolese presenta ben due fotocamere, una frontale da 0,3 Mpx e una posteriore da 5 Mpx. Una nota dolente arriva dalla memoria interna, che invece è alquanto limitata: 126 MB, ma espandibile fino a 32 GB con l’uso di una microSDHC. Sono presenti anche giroscopio, GPS, Wi-Fi, Bluetooth e connettività 2G/3G.
Elikia ospita Android 2.3.6 Gingerbread, non un sistema operativo all’ultimo grido (almeno per il pubblico occidentale) ma che verrà valorizzato grazie all’interfaccia preinstallata Holo Launcher, in grado di simulare Android 4.0. VMK ha realizzato anche un proprio negozio di applicazioni, dato che Google Play non supporta le carte di credito congolesi.
Insomma, non sarà l’ultimo ritrovato della tecnologia mondiale, ma di sicuro Elikia rappresenta una grande sfida. Per Mankou, per il Congo e per l’Africa. D’altronde, l’imprenditore leader di VMK non è nuovo a imprese del genere: un anno fa aveva presentato il Way-C, un tablet da 7 pollici con Android 2.3, che ha venduto 5 mila unità.
Se il buongiorno si vede dal mattino, comunque, il destino di Elikia potrebbe essere roseo; lo smartphone doveva debuttare sul mercato a ottobre, ma il suo battesimo è stato ritardato per via “dell’elevata domanda”. Ora, resta solo da vedere se tutto questo basterà a far sì che Verone Mankou raggiunga il suo obiettivo: vendere 50 mila pezzi all’anno.
Il progetto di Mankou nasce dalla considerazione di quanto fossero inaccessibili i prezzi degli smartphone o dei tablet occidentali per la maggior parte della popolazione congolese e di quanto invece fosse urgente permettere a questa popolazione di accedere alla tecnologia e alla rete, strumento fondamentale per lo sviluppo e l’emancipazione di queste zone.
Se questo smartphone si affaccerà un giorno sui mercati occidentali, non è dato saperlo. Se riuscisse a contrastare la spietata concorrenza dei colossi americani e cinesi, da Apple a Samsung, il cellulare congolese potrebbe imporsi sul mercato proprio per la convenienza del suo prezzo, notevolmente più basso di qualsiasi altro smartphone in circolazione.
Il primo mercato di diffusione potrebbe essere la Francia, dove è forte la presenza della comunità congolese che avrà tutti i motivi di acquistare, magari inizialmente tramite internet, un prodotto nato nella propria terra di origine, dal momento che il suo ideatore sta già pensando di spostare la produzione dello smartphone dalla Cina a Brazzaville, la capitale della Repubblica del Congo.