Ecco il secondo dei post di Leonardo Zannier sulla campagna di Francia delle utilities italiane
Eni é storicamente presente in Francia in particolare nella fornitura di carburante (circa 180 stazioni di servizio Agip) e nel mercato della petrolchimica (Versalis) nel quale investe regolarmente sul sito di Dunkerque.
Oggi però sono altri gli ambiti dove la presenza in Francia di Eni fa più notizia. Con l’apertura del
mercato energetico francese, il gruppo ha, infatti, intrapreso una lunga ma decisa strategia di
penetrazione nel settore del gas.
Entrato nel capitale della francese Altergaz nel 2007, il gruppo del cane a sei zampe ha lentamente accresciuto le sue quote azionarie ma solo un accordo con gli ultimi soci di minoranza intervenuto a fine 2011 ha permesso a Eni di acquisire il controllo totale del gruppo transalpino.
Per ovviare alla lenta apertura del mercato alla concorrenza (nel 2011 il 91% dei circa dieci milioni di utenti privati era ancora cliente dell’operatore storico Gdf), Altergaz ed Eni si sono concentrati in primis sui clienti professionali. Tale segmento, di più facile penetrazione, è tuttavia anche quello meno redditizio a causa della forte concorrenza. Eni ha quindi deciso di sferrare nel corso del 2012 una nuova offensiva per accaparrarsi il mercato dei privati.
La caccia ai clienti retail con il brand Eni é partirta ufficialmente in autunno ma il grande pubblico
francese se n’é accorto solo il 5 dicembre scorso quando il gruppo ha comprato un’intera pagina
sul quotidiano Le Monde per esporre le proprie ambizioni. Oltre all’imponente campagna di
comunicazione, Eni intende aumentare del 30% i propri dipendenti in Francia per passare in quattro anni dai 170 mila clienti attuali a oltre 500 mila. L’attacco a Gdf é sferrato.
Intanto però, come utile diversivo, Eni si fa mecenate in Francia sponsorizzando varie iniziative di
promozione artistica grazie ad un partenariato siglato nel 2009 con il Louvre.
– Continua –