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Ecco che cosa potrebbe svelare Facebook il 15 gennaio

Gli inviti sono partiti tra ieri e oggi. L’evento è fissato per il 15 gennaio alle 10:00 ora locale californiana, quando qui da noi saranno le 19:00. L’indirizzo è quello di Willow Road 1601, Building 15, 94025, Menlo Park CA. Il titolo criptico e sbrigativo. Caratteri bianchi su classico sfondo blu. Dice tutto e niente: “Come and see what we’re building”.

Tra meno di una settimana Facebook presenterà qualcosa di nuovo. Le speculazioni sono le solite che si rincorrono ormai da mesi. Un fantomatico Facebook Phone, un motore di ricerca per sfidare Google, o semplicemente delle funzionalità aggiuntive sui profili. Prima fra tutte il roll back della timeline da due colonne a una singola.

Opzione Facebook Phone

Senza un sistema operativo mobile proprietario dovrebbe montare Android. E farebbe solo un piacere a Google. Nel passato recente, Mark Zuckerberg, alle domande su un possibile smartphone targato Facebook, ha sempre risposto con lo stesso mantra: “Not plan for that”. Ma si sa, certe cose a certi livelli non si rivelano nemmeno sotto tortura. L’effetto “WOW” può contribuire a fare il botto. Quello economico specialmente. Ma riflettete. Per produrre uno smartphone dovrebbero avere un sistema operativo mobile pronto. Altrimenti sarebbe un pezzo di plastica e vetro come tanti altri. L’alternativa sarebbe quella di attrezzarlo con Android. Pensate cosa succederebbe se avesse successo. Farebbero un regalone a Google e significherebbe darsi la zappa sui piedi da soli. Masochisti sì ma fino a un certo punto.

L’opzione motore di ricerca

Poco probabile per via dei rapporti con Microsoft e l’integrazione di Bing nella ricerca. L’opzione motore di ricerca è possibile ma poco probabile. Facebook attualmente ha un accordo con Microsoft per integrare Bing nella ricerca all’interno del social network. Microsoft ha investito in Facebook un mucchio di milioncini. Zuckerberg non riuscirà a togliersela dai piedi a buon mercato. Un motore di ricerca significherebbe entrare in competizione direttamente con lo zio Steve Ballmer. E dubito che il boss di Microsoft ne sarebbe contento. Anche perché se Facebook riuscisse nell’intento di fornire una valida alternativa a Google, a Bing non rimarrebbe altro che il suicidio assistito dopo una lenta agonia durata anni.

Sfrondando le alternative più chiacchierate nei rumors, alla fine rimarrebbero solo nuove funzionalità. Anche se quel “what we’re building” e in particolare il verbo “building” lascia trapelare qualcosa di più appetitoso.

(sintesi di un’analisi più articolata che si può leggere sul sito Woorkup)

 

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