Il direttore dell’Fbi, Robert Mueller, è in Libia per discutere degli sviluppi nelle indagini sull’attacco alla rappresentanza diplomatica statunitense di Bengasi dello scorso 11 settembre, in cui persero la vita all’ambasciatore Christoper Stevens e ad altri tre funzionari.
Mueller, tra gli altri, ha avuto colloqui con il ministro della Giustizia e con il capo dell’intelligence. Le indagini, hanno assicurato i funzionari libici, hanno fatto “progressi significativi” e sebbene manchi ancora un calendario si attendono incriminazioni. L’attenzione dei libici si concentra su almeno una decina di sospetti, hanno aggiunto.
Il capo dell’Fbi non ha tuttavia fatto visita nella città della Cirenaica teatro nei giorni scorsi di un fallito attentato al console italiano, Guido De Sanctis.
Intanto per la prossima settimana è attesa la testimonianza del segretario di Stato, Hillary Clinton, davanti ai comitati di Camera e Senato. Nei mesi scorsi un’inchiesta indipendente aveva evidenziato numerosi errori e mancanze nella gestione della situazione a Bengasi, in particolare nella sicurezza delle rappresentanze, smentendo inoltre la versione circolata in un primo momento che attribuiva a manifestanti infuriati per un film blasfemo considerato un insulto a Maometto.