Gli italiani hanno ormai, nella quasi totalità, una solida coscienza ambientale. O, perlomeno, grande è la consapevolezza dei rischi legati all’inquinamento ambientale e ai pericoli del surriscaldamento globale.
Nell’indagine condotta da Ipr Marketing e commissionata dal Partito democratico europeo, emerge che circa l’84% degli italiani sono consapevoli dell’esistenza di prove certe che dimostrano l’innalzamento delle temperature, e l’81% della popolazione ritiene che questo sia attribuibile ad un fattore umano. Secondo il rapporto presentato oggi, il 96% degli intervistati, vale a dire la quasi totalità del campione, considera poi questo aumento delle temperature come un fenomeno molto o abbastanza grave, di cui preoccuparsi sul serio.
Nel risolvere questo problema però, almeno in Italia, i cittadini non nutrono fiducia nelle istituzioni. L’1% del campione ha fiducia nei partiti, il 6% nel governo e il 19% nelle istituzioni europee. Il 53% degli intervistati invece ritiene che siano le associazioni ambientaliste quelle che più si occupano di tutela dell’ambiente e dei rischi dell’inquinamento.
Bassa è poi la conoscenza delle principali misure europee in materia di ambiente. Il 60% della popolazione non conosce, ad esempio, il pacchetto 20-20-20, ossia le misure decise a livello comunitario per il raggiungimento di alcuni obiettivi nel 2020: ridurre, rispetto ai valori del 1990, del 20% le emissioni di gas serra, portare al 20% il risparmio energetico e aumentare al 20% il consumo di fonti rinnovabili.
Ciononostante, il 95% degli intervistati considera positive le nuove disposizioni europee che obbligano le nuove costruzioni, sempre entro il 2020, ad essere a zero emissioni inquinanti e ad alta efficienza energetica.
Così come forte è la sensazione (80%) che, nonostante la crisi, la green economy sia un’opportunità di sviluppo e, per il 72% degli italiani, di creazione di posti di lavoro, in particolar modo per le fasce più giovani. In particolare, circa il 73% ritiene che l’economia verde farà crescere produzioni rispettose dell’ambiente, riorganizzerà i trasporti e l’edilizia e aumenterà l’impiego di fonti energetiche rinnovabili.
Quasi la totalità degli intervistati è poi d’accordo sulle misure da adottare per raggiungere uno stile di vita più sano e sobrio: ridurre gli sprechi di acqua e materie prime, produrre meno rifiuti, tassare le attività nocive e incentivare l’utilizzo di mezzi non inquinanti.