“Nessuno deve restare indietro”. Si chiama così la nuova consultazione pubblica lanciata su internet da Beppe Grillo, dove si chiede a tutti gli utenti – registrati e non – di votare, su un totale di dieci proposte, le cinque priorità per lo sviluppo dello Stato sociale a 5 Stelle.
“L’Italia deve essere, prima di ogni altra cosa, una comunità – si legge – In una comunità, tra i valori più importanti vi è il senso di solidarietà. Il cittadino deve essere il centro della politica. La sua stella polare. Va garantita a tutti una vita dignitosa e, se possibile, la felicità. Il primo articolo della nostra Costituzione dovrebbe esprimere il diritto alla felicità. Ognuno vale uno quando contribuisce al benessere comune. Lavoriamo per pagare le tasse”. Secondo il leader del Movimento 5 Stelle è necessario quindi ripartire e “riavvolgere il nastro”.
Le dieci proposte, sottoposte al sondaggio pubblico, sono: l’introduzione del reddito di cittadinanza, la pensione a 60 anni, la cancellazione della legge sugli esodati, l’impignorabilità della prima casa, la previsione di un tetto pensionistico massimo di 5.000 euro lordi mensili, il ripristino dei fondi tagliati a scuole e sanità, l’adozione di leggi per una maggiore tutela della sicurezza sul lavoro ed eliminazione dei rischi ambientali per la salute (come inceneritori, smog e cementificazione).
Ci sono poi alcune proposte già note, in quanto vecchi e nuovi cavalli di battaglia della politica. Anzitutto la previsione della settimana lavorativa di 36 ore, un’ora in più dell’idea tanto cara all’ex leader di Rifondazione Comunista, Fausto Bertinotti e – per la verità – al presidente francese, François Hollande, che in comune con Grillo ha anche la proposta delle pensione a 60 anni. Inoltre, il comico propone di abolire l’Imu sulla prima casa, al centro della campagna elettorale di Berlusconi.
La consultazione grillina si chiuderà il 31 gennaio alle ore 14.00 e, al momento, le proposte più votate sono: il tetto pensionistico di 5.000 euro mensili (69% dei consensi), il ripristino dei soldi per scuola e sanità (63%), l’eliminazione dei fattori di rischio ambientale (61%), il reddito di cittadinanza (53%) e l’impignorabilità della prima casa (45% delle preferenze).