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Il liberista Giannino insiste sulla nazionalizzazione di Mps

Serve una nazionalizzazione del Monte dei Paschi di Siena, inutile perdere tempo con altre soluzioni. Lo ribadisce, ormai da diversi giorni, il leader di Fare per Fermare il Declino, Oscar Giannino, secondo il quale “invece di baloccarsi con le chiacchiere di una commissione d’inchiesta occorre intervenire ora, prendere atto che il capitale è pubblico, mettere da parte la fondazione anch’essa in ginocchio, dare due anni per pulire e rafforzare patrimonio, e riprivatizzare”. Niente dunque soluzioni soft à la Fassina. 

Secondo il giornalista candidato a Palazzo Chigi “ora che è rovinosamente finito anche il sostegno in borsa al titolo MPS, ora che la magistratura usa aggettivi sempre più incandescenti per far comprendere la gravità di quanto sta indagando” non ci sarebbe miglior soluzione rispetto ad una “rapida nazionalizzazione dell’ istituto bancario senese. La cosa migliore – spiega Giannino sul sito del suo movimento – è incardinare la questione in una richiesta al fondo salvabanche europeo, perché le sofferenze bancarie di sistema arriveranno tra poco a 10 punti di Pil. In queste condizioni di recessione gli attivi bancari non sono in grado di generare liquidità atta a rimpinguare del necessario le riserve a copertura. Non volerlo ammettere e non volersi rivolgere all’ Europa significa solo far massacrare ancora di più nel 2013 imprese e famiglie, con meno credito”. Una soluzione europea evocata anche da Edoardo Narduzzi.

Per qualcuno però, Monte dei Paschi è già dello Stato. In un articolo su Milano Finanza, Roberto Sommella, fa presente che “al di là delle chiacchiere e delle schermaglie, lo Stato ha già una sua banca: si chiama Monte dei Paschi”. E’ quanto “scritto a chiare lettere nel documento del dicastero dell’Economia che accompagna la relazione del ministro Vittorio Grilli esposta martedì alla Camera, in cui si comparano le caratteristiche dei Tremonti bond” e quelle “dei Monti bond”. Inoltre, Sommella sottolinea le parole di Grill, in particolare quando il ministro evidenzia che “un’eventuale conversione dei cosiddetti Monti bond da parte di Mps potrebbe far salire il Tesoro all’82% del capitale della banca”.


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