Vecchia volpe della politica ceca, economista di 68 anni, premier dal 1998 al 2002, Milos Zeman ha scalato il Castello di Praga dopo un lungo periodo di esilio volontario dalla vita pubblica.
Nel 2003, deluso dalla mancata elezione presidenziale – quando si sentì tradito dal suo stesso partito Socialdemocratico (Cssd), da lui rifondato dopo il 1989 – decise di ritirarsi in un villaggio di campagna, a metà strada fra Praga e Brno. Novello Cincinnato, Zeman è tornato alla ribalta solo due anni fa, con la creazione di una piccola forza politica, il Partito dei diritti dei cittadini (Spoz).
E’ padre di due figli: David (41 anni) nato dal primo matrimonio, e Katerina. Quest`ultima, ventenne, di bell`aspetto, gli ha fatto da spalla negli spot elettorali per la campagna presidenziale. Particolarmente riservata la moglie Ivana, che non appare praticamente mai in pubblico e che non ha un buon rapporto con i media e con la vita politica. Zeman si definisce “un ateo molto tollerante”, e di Gesù Cristo ha detto di considerarlo un “geniale filosofo”. Noto per il suo linguaggio sarcastico e a dir poco irriverente, Zeman ha avuto spesso scontri accesi con i giornalisti, che in passato è giunto a definire “spazzatura” e “sciacalli” .
A proposito di politica estera, Zeman, a differenza dell`euroscettico Klaus, è sempre passato per un convinto sostenitore dell`Unione europea e in campagna elettorale ha promesso di favorire il futuro ingresso di Praga nell’eurozona. Con Klaus condivide invece la vicinanza al Cremlino e alcuni osservatori sostengono che la sua dispendiosa campagna elettorale sia stata finanziata, in maniera occulta, dalla compagnia petrolifera russa Lukoil.
Zeman, nel periodo del regime, aderì al partito Comunista al tempo della Primavera di Praga, nel 1968, per poi esserne espulso, poco dopo, all`inizio della normalizzazione.