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In Casa Giannino si dibatte sulle multe alla Grillo

Inedita sintonia tra Beppe Grillo e Oscar Giannino? Sul fisco, tra il Movimento 5 Stelle e Fermare il Declino si scoprono alcune convergenze almeno sul tema multe.

Dalla lettura, sul sito di Fermare il Declino, dei commenti dei militanti alla proposta partita da Grillo, emerge infatti una sostanziale condivisione sulla proporzionalità delle sanzioni in base alle dichiarazioni dei redditi. Fatima Carbonara, ad esempio, fa presente che in Scandinavia è “normale comminare multe e sanzioni proporzionali al reddito e lo trovo molto giusto. In tanti smetterebbero di commettere infrazioni perché ne hanno tanti e per chi sbaglia per mera disattenzione ma con un reddito modesto si eviterebbe di dover chiedere finanziamenti per pagare (come spesso accade)”. Questo, aggiunge Marco Colmo, sarebbe molto utile anche perché “la maggior parte degli incidenti stradali mortali è dovuto alla velocità”.

Qualcuno però fa presente che “commisurare la sanzione al reddito non sarebbe esattamente liberale”, per un movimento come quello di Giannino di chiara ispirazione liberista. “Avere un reddito più alto è forse una aggravante per l’infrazione commessa?”, si chiede Matteo Pellizzoni. “Con tutto il rispetto un pensiero del genere è più da Movimento 5 Stelle o Ecologia e Libertà”.

Ma in tanti non vedono rischi di incoerenza. Massimo Crippa infatti osserva che pur non appartenendo al “Movimento 5 Stelle, se una buona idea o soluzione ad un problema arrivasse da un partito di estrema sinistra o di estrema destra, beh sarei illiberale a non prenderla in considerazione. Credo che le buone idee non abbiano colore”. Sulla stessa linea Federico Castelnuovo che trova non ci sia “nulla di intrinsecamente illiberale nel modificare una sanzione su caratteristiche soggettive del trasgressore. Anzi. L’effetto punitivo o dissuasivo di 100 euro di multa cambia se questi 100 euro rappresentano l’1% o il 10% del mio reddito disponibile mensile. In molti campi si tende a graduare premio e sanzioni, anche in Paesi dalla forte tradizione liberale, come già notato da altri in precedenza”.


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