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Ingroia si mangia Grillo e Di Pietro

Dopo la porta aperta e cortesemente richiusa da Beppe Grillo, ora Antonio Ingroia invita a entrare i grillini, o meglio gli ex. Appena rientrato dal Guatemala, l’ex pm sa bene che la sua “Rivoluzione civile” per arrivare in Parlamento ha bisogno di nomi “appealing” e di allargare i suoi consensi.

Per questo ora sta corteggiando i “famosi” espulsi del Movimento Cinque Stelle, da Federica Salsi a Giovanni Favia a Valentino Tavolazzi. Ma se la consigliera bolognese ha già fatto sapere di non essere interessata, gli altri due nicchiano. E per convincerli, Ingroia ha deciso di sfoderare l’arma Di Pietro. Il leader della ormai sparuta Italia dei Valori veste ora i panni di ambasciatore del suo ex collega magistrato e sarà oggi a Bologna per una conferenza stampa in cui potrebbe offrire al consigliere regionale Favia un posto da capolista in Parlamento.

Così, mentre gli ultimi dati parlano di Grillo in caduta libera, Ingroia si professa “ottimista” perché “i primi sondaggi sono incoraggianti e ci portano a ritenere che siamo già al di sopra della soglia per lo sbarramento della Camera”. Poi continuano gli endorsement. I Verdi hanno comunicato di appoggiare la sfida del magistrato, salvo poi litigare sulla pagina rivoluzionecivile.it per una foto che lo ritrae vicino a una donna con la pelliccia. E oggi anche Fiorella Mannoia scrive sul Fatto Quotidiano un tributo alla “rivoluzione” dell’ex pm: “Rivoluzionario è fare ognuno il proprio dovere di cittadino ricercando sempre la verità, che è la più grande delle rivoluzioni”.



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