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I giustizialisti bisticciano.Tinti bacchetta Ingroia, però…

“Ingroia ha accettato un importante incarico per l’Italia. Ma, dopo solo due mesi, è pronto a lasciarlo per la politica. Non mi sembra serio”. Non è il commento prevedibile di qualche editorialista del Giornale o di Libero, ma le parole di un ex magistrato ed azionista del Fatto Quotidiano, Bruno Tinti.

Dopo le riserve espresse dal vicedirettore del quotidiano Marco Travaglio, anche Tinti prende posizione sulla scelta di scendere in politica dell’ex pm in un’intervista a Italia Oggi, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi.

L’ex magistrato non critica la scelta in sé, “i giudici hanno diritto a candidarsi” ma il modo in cui l’ha fatto il leader del neo nato movimento “Rivoluzione civile”: “Ingroia ha fatto precedere la sua candidatura da un presenzialismo mediatico continuo. Ha prima accettato un incarico internazionale molto importante per l’Italia. Ma ha dimostrato, nei fatti, che è disposto ad abbandonare dopo soli due mesi. E non mi sembra una cosa seria”.

Quello che fa riflettere nel pensiero di Tinti è che secondo lui l’Italia ha bisogno di un partito delle guardie: “Lo si avverte. Lo si sente. Ecco perché questi giudici in politica hanno successo e hanno un seguito. Il Paese è fondato sul malaffare e sull’illegalità; dunque ha bisogno di un partito delle guardie. In questo senso, credo che la ricerca di giudici in politica sia la ricerca di persone oneste”.



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