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I misteri della scrittrice Elena Ferrante

È un’autrice velata di mistero. Wikipedia addirittura mette in dubbio che sia realmente una donna. Stiamo parlando di Elena Ferrante, una delle scrittrici più apprezzate del nostro Paese, che in questi giorni sta ricevendo la consacrazione anche oltre oceano.

Il romanzo “L’amica geniale”, edito da Edizioni E/O, è stato da poco pubblicato negli Stati Uniti con Europa Editions. Oggi è possibile per i lettori italiani anche leggerne il seguito con “Storia del nuovo cognome”, il secondo capitolo della vita di due amiche che, nelle loro differenze e contraddizioni, raccontano la nostra società.

La sua prima opera pubblicata è del 1991, “L’amore molesto”. E se molti davano per scontato che Elena Ferrante non avrebbe più scritto, ebbene rimasero delusi da tale previsione, dal momento che arrivarono “I giorni dell’abbandono”, “La frantumaglia”, “La figlia oscura” e “La spiaggia di notte”. Fino alla pubblicazione appunto de “L’amica geniale” del 2011.

Il “New Yorker”, con la penna di James Wood, sostiene che “i suoi romanzi parlano di un privato intenso e violento, sembrano far dondolare davanti all’ignaro lettore le chiavi affilate della verità”. Eugenia Williamson sul  “Boston Globe” scrive “una folgorante carriera grazie a una manciata di romanzi fantasmagorici e disorientanti”. E invece il San Francisco Chronicle con Susanna Sonnenberg dice “la Ferrante, magistralmente tradotta da Ann Goldstein, scrive con un’urgenza intima e feroce”.

Avvolta nel suo mistero, Elena Ferrante spiega a Repubblica, in un’intervista di alcuni mesi fa, che non sono importanti gli scrittori, ma le storie che essi raccontano. È per questo che lei ha deciso di rimanere nell’ombra, per dare completa voce ai suoi personaggi, apprezzati ormai anche negli Stati Uniti.

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