Se qualche moderato arrabbiato e deluso, qualche elettore liberale scapigliato e scontento, qualche riformatore sconfortato avesse intenzione di votare per protesta e per strafottenza il Movimento 5 Stelle, allora deve ponderare bene queste parole del Capo comico dei Grillini per comprendere che tipo di politica estera ha in mente Beppe Grillo. Sentiamo l’attore autonominatosi leader politico: “Io non ho niente contro il Mali: i tuareg sono nostri amici, i musulmani sono nostri amici”.
Non è ancora chiaro? E’ lo stesso Grillo a chiarire, e a preoccupare, parlando dei terroristi islamisti: “Se Al Qaeda farà qualche dimostrazione qua, io voglio vedere chi si prende la responsabilità”.
Sì, ha detto proprio questo il leader del Movimento a 5 Stelle a Caserta per la seconda tappa campana dello Tsunami Tour, trasmessa in diretta streaming. “Ma vi pare – ha aggiunto – che io devo sapere da Bruno Vespa che siamo in guerra?”, dimenticando che proprio stamattina invece il ministro degli Esteri ha informato le Camere sulla situazione in Mali e sulla posizione dell’Italia.
“Se la logistica dei missili francesi – ha proseguito scherzando il leader del Movimento 5 Stelle – la gestiamo noi, io voglio parlare con i colonnelli italiani che la gestiranno e dire: io vi do una latitudine e una longitudine, che arriva nel centro dell’Italia, in un palazzo dove ogni tanto si riuniscono a dire cazzate…poi dicono che sono un terrorista…”.
Non si sa se fa ridere, ma di sicuro fa piangere per la terrorizzante pochezza delle argomentazioni.
Sono queste le nuove idee politiche di cui l’Italia ha bisogno?