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Le idee molto confuse di Ingroia sulla patrimoniale

Ascoltate attentamente: Antonio Ingroia, il piemme in aspettativa che ha creato Rivoluzione Civile, parla della necessità dell’introduzione di una patrimoniale. E soprattutto di una patrimoniale che “colpisca” i redditi alti. Tutto chiaro, no? Sentiamo quello che ha detto a Servizio Pubblico:

«Togliamo l’Imu sulla prima casa e mettiamo una patrimoniale soltanto sui redditi alti, da un milione di euro in su annuo»

Interrotto da Michele Santoro, che ha evidentemente studiato (“alle serali”) ed esprime perplessità su questo bizzarro ircocervo patrimonial-reddituale chiedendo lumi, Ingroia replica, con rafforzata sicumera:

«Una patrimoniale che sia immobiliare e mobiliare e che sia nei confronti di coloro i quali hanno un reddito annuo molto alto»

E, non pago di ciò, rinforza il concetto:

«Noi dobbiamo colpire con la patrimoniale solo le fasce di reddito altissime»

Bingo, abbiamo inventato la formula ibrida che contempera equità e liquidità dei contribuenti! Andiamo per ordine, prendete una sedia. La patrimoniale è un tributo che colpisce un attivo patrimoniale (incredibile quello che riesce a fare la lingua italiana, vero?). Tale attivo si è formato per accantonamento di risparmio, che è laquota di reddito disponibile non destinata ai consumi. Ora, dottor Ingroia, quale è il senso di “una patrimoniale sui redditi molto alti”? Lei realizza che in questo concetto risiede una insanabile contraddizione logica oltre che di consecutio temporum, visto che per avere patrimonio occorre avere preliminarmente un reddito da accumulare?

Proviamo anche noi a fare quattro passi nel delirio, e prendiamo alla lettera la prescrizione fiscale di Ingroia. Ipotizziamo di avere un soggetto nullatenente e privo di reddito, che ha ricevuto in eredità alcuni immobili. Secondo la “regola Ingroia” ed il doppio sbarramento costui non andrebbe tassato, quindi? Ma non è che il dottor Ingroia, durante le lezioni di scienza delle Finanze, era distratto a giocare a guardie e ladri?

sintesi di un commento più articolato che si può leggere su Phastidio.net



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