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L’investimento perfetto? In Africa

Girando il mappamondo, il dito del Guru della finanza Mark Mobius si ferma sull’Africa. E’ qui che vale la pena investire secondo l’Executive chairman del Templeton Emerging Markets Group. Con una classe emergente in crescita e una ricchezza che non è solo quella del territorio e delle materie prime, le condizioni di investimento sembrano decisamente migliorate negli ultimi anni. E molto continuerà a cambiare nei prossimi anni.

La strategia di investimento di Mobius

“La nostra selezione degli investimenti – spiega Mobius a Business Insider – passa per ricerche approfondite su ogni società presa in considerazione, con previsioni a lungo termine basate sulle caratteristiche dell’impresa e sull’ambiente in cui ha sede. Le prospettive a lungo termine possono diventare davvero di breve periodo nei mercati di frontiera a causa di una crescita veloce e di cambiamenti drammatici che hanno, con i grandi afflussi di investimenti stranieri. Abbiamo tuttavia bisogno di essere prudenti nelle nostre valutazioni”.

La corruzione e l’assenza di infrastrutture

Il giudizio di Mobius si basa su queste considerazioni: “Sono un convinto sostenitore del valore dell’esperienza di prima mano, il che spiega perché il mio team e io visitiamo quanto più possibile Paesi e società. Parlare alla gente faccia a faccia fornisce uno sguardo dall’interno nelle difficoltà affrontate nella vita reale. Un tema su cui alcune società si stanno confrontando è come operare con successo dove ci sono restrizioni governative e corruzione. Certo, c’è corruzione in ogni angolo della terra, ma molta in Africa. Quando visitiamo una società africana, non possiamo dare per scontato che le tasse che vediamo sulle dichiarazioni siano quelle da pagare realmente. Potrebbero essercene molte nascoste. La buona notizia è che molti politici vogliono combattere questa piaga apertamente, e sembra che ci stiano riuscendo”.

Un altro problema che riguarda alcuni Stati africani è quello delle infrastrutture, o meglio, della loro assenza. “Se una società gestisce uno stabilimento – sottolinea l’investitore – potrebbe infatti non avere accesso alla corrente. Teniamo conto di ostacoli specifici come questo che potrebbero intralciare le nostre operazioni, e a quale costo. Ci sono infatti aspetti che non possono essere riscontrati guardando solo ai bilanci”.

L’intervento di Banca Mondiale e Fmi

“Le politiche statali potenzialmente problematiche, come i monopoli o la presenza di sussidi, variano di Paese in Paese. Con il sostegno della Banca Mondiale, del Fondo Monetario Internazionale e di altre organizzazioni, stiamo assistendo ad un graduale miglioramento nella predisposizione ad accettare investimenti stranieri”, prosegue.

I punti di forza dell’Africa. Non solo materie prime

Un’altra considerazione fuorviante è che il futuro africano dipenda unicamente dalle materie prime, come petrolio, cacao e minerali. “Le risorse naturali da estrarre sono molto importanti e di grande interesse, ma i fattori di crescita economica in Africa sono diversi, come la tecnologia, l’energia solare, la birra e la floricultura. Siamo inoltre interessati – dichiara – ai settori legati all’aumento del potere d’acquisto dei consumatori. C’è bisogno di servizi bancari e si lavora ancora poco sulle telecomunicazioni in molti Paesi africani, con conseguenti forti opportunità di crescita”.

La strategia di Mobius è chiara. “La classe media in espansione ha bisogno di essere nutrita e sostenuta, con l’aiuto di politiche prudenti e di uno scenario economico costruttivo. Per gli investitori pazienti, l’Africa sembra essere una storia che vale la pena ripensare per qualche tempo”.

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