Nel momento in cui la Francia secondo le Monde tenta la riconquista totale del Mali e un responsabile del movimento tuareg Mnla mette in guardia su possibili rappresaglie dell’esercito ufficiale di Bamako nel nord del Paese africano, il Financial Times mette in guardia sui nuovi fronti africani dello jihadismo e sul bisogno occidentale di creare nuove alleanze per combatterlo.
In che modo gli attori internazionali reagiscono all’appello per aiuti finanziari e logistici lanciato dalla Francia e dai leader dell’Africa occidentale? Quale l’impegno della comunità internazionale al conflitto che ha portato il Mali ai bordi della catastrofe e ora mette in pericolo stabilità ed economia dell’Algeria? E se il segretario uscente alla difesa Usa Leon Panetta afferma che la Nato dovrà innovarsi diventando più flessibile se vorrà essere in grado di esercitare una “pressione incessante” sulla nebulosa del terrorismo, il Washington Post ha la buona idea di recensire le questioni che i propri lettori si pongono su una zona del mondo poco conosciuta oltre Atlantico.
Secondo le Figaro gli Usa hanno accettato di fornire i mezzi logistici ma scottati da quanto successo in Iraq e Afghanistan restano molto prudenti sul Mali. Più netto invece il giudizio della testata conservatrice su Londra. La Gran Bretagna imprigionata dalla realpolitik ha preso coscienza in ritardo della minaccia terrorista nel Sahel, sottolinea Figaro. Lodi invece per la Russia. Mentre dalla Federazione si afferma che sul Mali i punti di vista di Mosca e Parigi coincidono, i media francesi riportano che il Paese slavo sosterrà l’operazione Serval con aerei e uomini.
Le indiscrezioni parigine confermate da quanto scrive oggi la testata russa Kommersant. Il dibattito russo è più complesso visto che su Voce della Russia si afferma che la guerra si sarebbe potuta evitare. In realtà è la Germania ad essere oggetto di critiche per il modo defilato di rapportarsi al conflitto africano.
Secondo lo Spiegel il tentativo di Guido Westerwelle di profilarsi come leader pacifista anche nella crisi maliota ha deluso presidente di Costa d’avorio ed Ecowas indispettendo inoltre alleati e colleghi dell’esecutivo di Berlino. La Frankfurter Allgemeine Zeitung da invece voce ai partiti tedeschi. Esponenti di Cdu, Verdi e Spd hanno chiesto infatti a Berlino di sostenere con più forza l’intervento africano di Parigi. Una richiesta cui si oppone il ministro della Difesa. De Maiziere ha di nuovo ribadito che la Germania non andrà oltre gli sforzi attuali. Ossia il minimo che può fare la maggiore potenza europea.