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Monti e Befera tirano il freno al Redditometro

Pubblichiamo grazie all’autorizzazione dell’editore l’articolo di Italia Oggi uscito nell’edizione odierna del quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi

Redditometro con il freno a mano. Non solo nei tempi, ma anche nei modi. Mentre il dibattito sul nuovo meccanismo per la lotta all’evasione fiscale tiene banco tra i rappresentanti degli schieramenti politici, l’Agenzia delle Entrate ribadisce che per garantire la sua operatività concreta ci sarà da aspettare ancora un po’.

L’annunciata e soprattutto attesa circolare per fare partire il nuovo redditometro, ha infatti precisato Marco Di Capua vicedirettore (vicario) dell’Agenzia delle Entrate in occasione del Convegno su “L’anagrafe tributaria nella prospettiva del federalismo fiscale” organizzato a Roma dalla Commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria, non arriverà in tempi strettissimi, perché “serve il tempo materiale per pensarla e scriverla. Quando la circolare sarà diffusa potrà decollare il nuovo meccanismo per la lotta all’evasione fiscale”.

Gli obiettivi di Befera

Che in ogni caso, ha tenuto a precisare Di Capua, si concentrerà su ”forme di evasione spudorata e sui finti poveri e non è uno strumento di accertamento di massa”. E lo dimostra il fatto che i controlli saranno inferiori a 40 mila l’anno (numero comunque standardizzato per gli accertamenti sintetici secondo le convenzioni tra i sindacati e la stessa Agenzia, n.d.r.)”.

Quando e per chi scatteranno i controlli

Inoltre i controlli non scatteranno per scostamenti minimi, tipo mille euro al mese (12 mila euro l’anno). La vera sfida per il braccio operativo del fisco sarà comunque quella di dare un’applicazione intelligente ed equilibrata del redditometro che, ha aggiunto invece Attilio Befera numero uno dell’Agenzia, consentirà di potenziare da subito la strategia della lotta all’evasione che, nonostante la crisi, anche nel 2012 ha confermato comunque i risultati positivi del 2011. Befera ha inoltre spiegato che dal 2008 sono oltre 1,8 milioni le rateazioni concesse per oltre 22 miliardi e pari a 72 rate.

Come si recuperano le somme

Somme non incassate ancora dall’erario che però “stiamo recuperando, seppure lo faremo in un lasso di tempo lungo”, grazie anche “una cresciuta sensibilità dell’opinione pubblica rispetto all’evasione fiscale che tende a essere percepita in tutta la sua gravità”. Ma come verrà potenziato questo strumento? Per le persone fisiche ha spiegato ancora Befera “l’analisi dell’infedeltà fiscale si concentra sulla compatibilità tra reddito consumato e dichiarato”.

Le differenze con il passato

Questo perché il redditometro “rispetto al passato abbandona la presunzione della disponibilità di pochi bene e si concentra sulla spesa effettiva del contribuente che ha un reddito non adeguato a supportarla”. Inoltre la creazione di liste selettive di contribuenti da sottoporre a controllo sarà fatta nel rispetto della privacy e ogni accesso sarà sempre tracciato dal sistema informativo.

Il giudizio della Corte dei Conti

Ma nonostante tutto il redditometro continua a non convincere del tutto la Corte dei Conti. Il presidente della magistratura contabile Luigi Giampaolino infatti nel suo intervento all’appuntamento romano ha chiesto più che cautela nell’utilizzo di questo strumento. Per il nuovo redditometro è necessario “evitare un uso disinvolto di informazioni disallineate e non verificate” ha affermato il presidente, sottolineando che come tutti gli strumenti presuntivi il redditometro ha bisogno di cautela ed efficacia probatoria.

“È necessario che le amministrazioni verifichino sempre i risultati, soprattutto in quei casi in cui esistono situazioni in cui la titolarità formale di utenze e canoni non coincide con coloro che ne supportano l’onere finanziario. In questi casi sarà oppoprtunoche gli uffici procedano con grande attenzione per arrivare all’effettiva titolarità soggettiva”.

Parola alla Commissione parlamentare

A buttare acqua sul fuoco sulle diverse preoccupazioni ci ha pensato infine Maurizio Leo, presidente della Commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria che in chiusura dei lavori ha precisato come i chiarimenti dell’Agenzia delle entrate sul nuovo redditometro mostrino come “si sta aggiustando il tiro” sul funzionamento del nuovo meccanismo anti-evasione fiscale: si va sulla strada di tener in minor considerazione gli elementi statistici. E’ un passo avanti perchè il redditometro si deve fondare su elementi certi che sono quelli dell’Anagrafe Tributaria e delle dichiarazioni, sulla spesa effettiva non su quella presunta”.

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