Il Passera pensiero oggi sul Corriere della Sera, com’era prevedibile, impazza e fa discutere, sulla rete e non. Le sue critiche all’Agenda Monti provocano la reazione quasi immediata di uno dei maggiori sostenitori del Professore nonché il diretto “competitor” di Passera sulla modalità di presentazione delle liste alla Camera e al Senato, Pier Ferdinando Casini.
Il leader Udc ha difeso così ai microfoni di Mattino 5 la decisione centrista di correre separati alla Camera: “Il meglio è nemico del bene. Credo sia stata una cosa rispettosa delle storie e delle persone. Non mi piace chi sale sul predellino e fa un partito, non mi sarebbe piaciuto chi, sprezzante di tutto ciò che esiste, imponesse una lista unitaria che in qualche modo si mangiasse storie e persone. Sarebbe una versione diversa, ma non tanto diversa, dell’uomo solo al comando”.
“La politica – ha detto ancora il leader dell’Udc – è paziente ricerca di un approdo comune: noi dobbiamo riunire uomini e donne che hanno fatto esperienze diverse nella società civile e nella politica, in una grande idea di ricostruzione del Paese. Le imposizioni fanno parte di una cultura che mi è lontana anni luce. Io credo che sia un grande merito del presidente Monti aver capito che è importante prendersi per mano e procedere anche fra esperienze e persone diverse”.
Su Twitter sono in molti a sottolineare nei consigli dell’intervistatore Ferruccio de Bortoli al neo cinguettante Passera, “mi raccomando niente wow o emoticon, però, perché è come andare in bermuda all’inaugurazione di un anno accademico”, una frecciatina al Monti live su Twitter di sabato.
Filippo Sensi, curatore del blog Nomfup, ha fatto notare la circolarità delle esternazioni di Passera, dalle critiche al ritorno in campo di Berlusconi a inizio dicembre ad Agorà che fecero precipitare gli eventi a quelle di oggi sull’agenda Monti: “Con intervista Passera si chiude cerchio iniziato proprio ad@agorarai con esternazione su Berlusconi del ministro@andreavianel”.
Per Mario Seminerio di Phastidio, le proposte avanzate dal ministro nell’intervista sono da “libro dei sogni”. Per questo, commenta il blogger, “alla fine, pensiamo che questa intervista dell’ex banchiere McKinsey non resterà nella storia. Come non lo resterà nulla, dello scontro di narrative impotenti a cui assistiamo quotidianamente. Siamo fermi, signori, completamente fermi”.
E il blogger Antonio Lupetti chiosa: Ma Corrado Passera, che è stato un anno al Governo, come mai si accorge solo oggi che è fuori dai giochi, che “l’agenda Monti così non va”?
Ma ora quale sarà il futuro politico del ministro che ha sempre dichiarato di volerlo? Se lo chiedono in tanti, dal direttore di Europa Stefano Menichini all’editorialista del Corriere della Sera Dario Di Vico.
L’intervista viene letta come segnale di disponibilità del ministro verso le altre forze politiche in campo. Così Gad Lerner twitta: “Il supertecnico Passera si offre a @pbersani con un’ ostentazione di potere come l’intera terza pagina del Corriere”.
Mentre Arturo Celletti di Avvenire si immagina una”salita” verso l’altra metà del cielo: “Chissà se #Berlusconi sta pensando di convincere #Passera”. Per fugare ogni dubbio, è lo stesso Cavaliere a mettere le mani avanti, chiarendo a SkyTg24: “Non credo sia nostra intenzione candidare i partecipanti del governo tecnico e poi anche con il ministro Passera abbiamo avuto momenti di diversità. Quindi non credo di poter dire che siamo interessati così come non credo sia lui ad essere interessato”.