Il Pentagono fa “terapia preventiva” e, per evitare il duro impatto che avrebbe il mancato accordo tra Casa Bianca e Congresso sulla riduzione del deficit e del debito, mette le mani avanti congelando le assunzioni di personale civile, riducendo i costi operativi e avviando altre misure per limitare la spesa.
Come riporta il Washington Post, il segretario alla Difesa uscente, Leon Panetta, ha dato il via libera alle misure come misura precauzionale: in assenza di un accordo, il Pentagono andrebbe incontro a tagli per 52 miliardi di dollari nell’anno fiscale che si conlude il 30 settembre, circa il 10% del budget destinato alle operazioni belliche. “Non abbiamo idea di quel che succederà, non possiamo stare lì e non prepararci al peggio”, ha detto Panetta.
I provvedimenti non riguardano le operazioni in Afghanistan, finanziate per larga parte con un budget separato, e non toccano compensi e pensioni delle truppe. Tuttavia, saranno riviste in modo significativo le spese in altre aree, per esempio manutenzione, addestramento e acquisto di nuove armi.
Il Pentagono corre dunque ai ripari, cosa che non aveva fatto a fine 2012 quando incombeva il rischio di fiscal cliff, poi evitato con un accordo in extremis tra Casa Bianca e i repubblicani al Congresso. In quell’occasione Panetta aveva semplicemente escluso la possibilità che scattassero tagli automatici della spesa e aumenti della pressione fiscale: “non possono essere così pazzi da lasciare che accada”, aveva detto.
Questa volta è diverso. “Temo che la situazione sia molto difficile”, ha detto dopo avere parlato con vari esponenti del Congresso. In assenza di un differente piano per la riduzione del deficit, i parlamentari e il presidente Barack Obama hanno deciso che ci saranno tagli automatici per 110 miliardi di dollari nelle spese nazionali e militari.
Una nota diffusa dal Pentagono chiede alle agenzie che si occupano di difesa e forze armate di ridurre le spese per l’addestramento, i viaggi, le conferenze e d’ufficio. Dà inoltre ai vertici delle agenzie autorità di licenziare i lavoratori a tempo determinato. Anche solo il congelamento delle assunzioni avrebbe un impatto significativo: il dipartimento alla Difesa americano ha circa 800.000 dipendenti a livello globale, ma molti operano a livello locale.