Sconti che arrivano fino al 70%, vetrine che promettono affari d’oro, ma i negozi sono vuoti e i saldi a Napoli restano al palo. Dopo una settimana di ribassi il bilancio è nero. Il 2013 comincia nel segno della recessione. La Confcommercio parla di un calo di vendite del 20 per cento. I commercianti sono molto meno ottimisti. È crisi. “A causa della crisi e dei prezzi che sono aumentati rispetto agli anni passati. E ovviamente le vendite sono diminuite”.
Neanche le vendite nel week end hanno invertito la tendenza negativa. “Con il sabato anche se ci sono più commesse perchè ci aspettavamo il pienone il negozio e invece no, la risposta del pubblico non è granché”.
“Mi aspettavo maggiore affluenza, pensavo di stare aperto anche domenica, ma non lo farò visti che domenica scorsa l’apertura è stata assolutamente negativa”.
Resistono solo i negozi storici, chi vende alto artigianato e le grandi griffe.
“Sta andando abbastanza bene nonostante la crisi si vende tranquillamente qui in centro. E’ una zona di passaggio e non si sente tanto la crisi come dicono”.
In giro ci sono pochi soldi e poca voglia di spendere. La gente sembra avere paura. Il peso dell’Imu e il martellamento mediatico sulla crisi sembrano creare un clima di tensione e pessimismo. I napoletano sperano comunque di riuscire a risalire la corrente.