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La versione di Prodi sul Mali

E alla fine Romani Prodi ha parlato. Il rappresentante dell’Onu in Mali, che finora era rimasto silente per l’intervento della Francia come sottolineato da Formiche.net, ha detto la sua, sottolineando l’unità di intenti del mondo occidentale. “L’attacco degli islamici dal Nord è stato violento, del tutto inatteso, e il mondo si è unito contro il pericolo terrorista”, ha detto Prodi, inviato speciale dell’Onu per il Sahel, in un’intervista alla Stampa dove ha ricostruito quanto avvenuto in Mali.

L’ex premier ha raccontato che stava partecipando alle trattative a Bamako quando gli estremisti sono passati all’attacco. “Il Mali chiedeva l’immediato intervento della comunità internazionale, faceva capire di avere bisogno d’aiuto. Per questo il Consiglio di Sicurezza dell’Onu si è riunito e le forze francesi sono intervenute sulla base di un consenso vasto”.

“Non ho mai visto una coesione internazionale come quella che distingue in queste ore il sostegno all’intervento militare in Mali”, ha dichiarato Prodi. “Il motivo sta nel fatto che la paura del terrorismo accomuna tutti. Anche quei Paesi, come l’Egitto, tradizionalmente più restii ad approvare interventi in nazioni a maggioranza musulmana, non hanno avuto esitazioni.
Come l’Algeria, che ha interessi suoi nella regione del Sahel”.

La Russia, aggiunge, “condivide la necessita di non far cadere il Mali in mano a gruppi terroristi, e lo stesso vale per la Cina”.

Alla fine dell’intervista, però, Prodi riconosce indirettamente che la Francia è intervenuta ben prima dell’Onu. Alla domanda dell’intervistatore, Maurizio Molinari, “Quale immagine l’ha colpita di più lasciando Bamako?”, Prodi ha risposto: “L’annuncio stupito e sollevato dell’arrivo dei francesi, prima ancora che il Consiglio di Sicurezza si riunisse”.


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