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Le gesta del presunto “ragioniere” del Mercante della morte

Entrato in Australia pare sotto falsa identità, Richard Ammar Chichakli ha fatto domanda per un impiego pubblico. Ma è andata male al 53enne statunitense di origine australiana ricercato in tutto il mondo con l’accusa di essere l’uomo che gestiva le finanze di Viktor Bout, trafficante d’armi le cui vicende ispirarono la pellicola Lord of War con Nicolas Cage.

Come Bout, ex ufficiale sovietico, arrestato nel 2008 in Thailandia in un’operazione sotto copertura della Dea, estradato negli Stati Uniti due anni più tardi e condannato a 25 anni carcere nel 2012 per cospirazione e per aver tentato di vendere armi alle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc), anche Chichakli ha terminato la sua fuga scovato durante un controllo per il posto cui mirava. Chichkli ha negato qualsiasi legame con il “mercante della morte” sebbene dal 2005 fosse ricercato per frode, riciclaggio e per aver tentato di comprare due aeroplani per la flotta che si ritiene Bout usasse per le consegne.

Con la fine dell’Urss, Bout ebbe accesso agli arsenali sfruttando le conoscenze nelle alte sfere delle forze armate. Tra i suoi clienti migliori figura il dittatore liberiano Charles Taylor, attualmente sotto processo alla corte dell’Aia per crimini contro l’umanità. Pare inoltre che abbia rifornito entrambe le parti in lotta nella guerra civile in Angola e i signori della guerra nella Repubblica Centro Africana e nella Repubblica democratica del Congo.

Parallelamente costituì un impero economico legale nel settore dell’aviazione civile di cui si sarebbero servite anche Nazioni Unite e Francia per trasportare uomini e aiuti nel Ruanda post-genocidio.

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